Roma, 8 gen. (AdnKronos Salute) - Quando c’è la salute c’è tutto, recita un vecchio detto popolare che però rischia di essere superato in questo periodo di crisi. I soldi sono pochi e sempre meno si riescono a destinare alla salute. Il 53% degli italiani ha razionalizzato, infatti, le spese destinate a questa voce negli ultimi 12 mesi. Il 38% fa solo le visite indispensabili quando ne ha davvero bisogno, mentre il 15% dichiara apertamente di effettuare meno controlli per motivi economici. E' quanto segnala la nuova ricerca dell’Osservatorio sanità di UniSalute, compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria.
Sono soprattutto gli abitanti del Sud Italia ad aver stretto la cinghia anche sul fronte salute (59%). Non solo. In generale, uno su quattro (27%) ha diminuito la frequenza con cui si rivolge alla sanità privata - notoriamente più costosa di quella pubblica - e ben il 75% confessa di averlo fatto per questioni economiche. Quando ricorre al privato, la metà degli italiani (52%) lo fa perché i tempi di attesa nel pubblico sono troppo lunghi e non sempre ci si può permettere di aspettare troppo per curare la propria patologia.
Questa nuova fotografia - commenta l'Osservatorio - conferma quanto già evidenziato da altre ricerche realizzate negli ultimi anni: i tagli alle spese che da qualche anno gli italiani sono costretti a fare riguardano anche le cure mediche.