Milano, 25 set. (AdnKronos Salute) - "Le sanzioni sono sempre antipatiche, ma tutti i provvedimenti che richiedono determinati comportamenti non avrebbero significato se ne fossero privi". Silvio Garattini, direttore dell'Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, commenta così all'AdnKronos Salute uno degli aspetti più criticati della bozza di decreto ministeriale che istituisce una black list di esami a rischio inappropriatezza, da prescrivere 'con il contagocce' pena la multa al medico che li ha richiesti. "Più farmaci equivalenti e costi standard" sono gli ingredienti chiave della 'ricetta' anti-sprechi proposta dallo scienziato.
L'obiettivo è risparmiare 13 miliardi di euro, che secondo il ministero della Salute oggi costituiscono uno spreco nella sanità pubblica. "Rispetto a questo decreto credo che ci sia stato un eccesso di reazione che rispecchia un malessere più generale - continua Garattini - I medici hanno sicuramente molti elementi di disagio, dalle incombenze amministrative ai problemi della cosiddetta medicina difensiva. Il provvedimento è stata forse l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso".
Secondo lo scienziato, gli sprechi si potrebbero contenere anche intervenendo sul comparto farmaceutico: "Credo si potrebbero ridurre moltissimo con un aumento dell'utilizzo dei farmaci generici in sostituzione di quelli sottoposti a brevetto, quando sia stata dimostrata la stessa efficacia".
Anche l'introduzione dei costi standard sull'attrezzatura medica darebbe il suo contributo: "Tutto può aiutare - afferma il farmacologo - Se si lascia tutto all'iniziativa personale o di piccoli gruppi si riducono le possibilità di avere prezzi adeguati e vantaggiosi. Se ci fosse un costo che vale per tutti, le ditte che provvedono ai prodotti si adatterebbero alle richieste. Si tratta di uno dei tanti aspetti che si possono mettere in moto per ottenere risparmi ragionevoli che non ledono affatto la salute della gente".