Milano, 10 apr. (AdnKronos Salute) - "Pazienti incontinenti costretti a scegliere gli ingombranti pannoloni, spesso di scarsa qualità, passati dal sistema sanitario, o a tirar fuori 18 milioni di euro dalle proprie tasche per pagare le cure farmacologiche non rimborsate dal Ssn. Una situazione che allontana l'Italia dall'Europa, che riguarda 680.000 persone" affette da incontinenza, "ovvero l'1,4% della popolazione", e "genera per lo Stato uno 'spreco' di 137 mln di euro" risparmiabili rimborsando i medicinali specifici. E' il quadro tracciato da FederAnziani che denuncia: "Oggi il costo complessivo per la gestione dell'incontinenza è di 296 milioni di euro all'anno, di cui 278 mln 'bruciati' in pannoloni, esclusi i costi per la distribuzione, a carico del Ssn".
L'associazione diffonde i dati di una ricerca condotta dal Centro studi Sic Sanità in cifre, che evidenzia appunto "un possibile risparmio per il Ssn di 137 mln con l'introduzione della rimborsabilità delle terapie farmacologiche per l'incontinenza d'urgenza". Secondo la ricerca, si legge in una nota di FederAnziani, "in Italia oltre l'80% dei pazienti con incontinenza da urgenza viene trattato con pannolini e solo il 20% con terapia farmacologica. A rivolgersi a un medico per questo problema sono 2 pazienti su 3; di questi, soltanto uno su 4 riceve cure farmacologiche (il 19% del totale), mentre gli altri ricevono il classico pannolone".
"L'Italia è uno dei pochi Paesi in Europa in cui le persone incontinenti devono pagarsi le cure farmacologiche di tasca propria - afferma il presidente di FederAnziani, Roberto Messina - Oltre al danno la beffa, visto che l'attuale sistema, centrato sulla dispensazione dei pannoloni, invece di generare risparmio è fonte di spreco. Soldi che il servizio sanitario potrebbe risparmiare passando dal costoso e obsoleto sistema attuale alla rimborsabilità delle cure farmacologiche. Per non parlare del miglioramento che questo comporterebbe in termini di qualità della vita, considerato che oggi le Regioni, nella scelta dei sistemi assorbenti, privilegiano spesso il pannolone di minore costo, incuranti dei disagi per i malati che, disperati, rinunciano sempre più spesso a ritirare il pannolone alla Asl per acquistarne uno di marca in farmacia pagando di tasca propria".
"Nella maggior parte dei Paesi europei - sostiene FederAnziani - le terapie farmacologiche sono rimborsate fino al 100% del costo, con significativi benefici per le casse dello Stato, visto che il costo medio a paziente risulta inferiore fino al 60% rispetto all'Italia. La spesa media per paziente nel nostro Paese, infatti, è quasi il doppio della media europea: 706 euro contro 386". E "a rendere il costo così elevato è proprio la voce pannolini, pari a circa 3 volte il dato europeo".
"Considerando il 71% dei pazienti (318.000) come rispondenti alla terapia farmacologica - calcola dunque il Centro studi Sic - in caso di rimborsabilità dei medicinali il totale della spesa per questi ultimi ammonterebbe a 28,5 milioni di euro, mentre i non rispondenti continuerebbero a ricevere le forniture di pannolini all'attuale costo di 870 per paziente, generando una spesa di 112,5 mln. La stima dei costi complessivi a carico del Ssn, dunque, passerebbe dagli attuali 278 milioni a 141 mln, con una riduzione pari a 137 mln".
"FederAnziani - conclude Messina - chiede al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e al direttore generale dell'Aifa Luca Pani, di approfondire lo studio in questione e, qualora ne siano confermati i risultati, chiede di rendere operativo il modello proposto".