Roma, 1 feb. (AdnKronos Salute) - L'Europa è al sicuro dal virus Zika. L'Italia in particolare. E anche le persone in arrivo da Paesi colpiti possono stare tranquille. Particolare attenzione solo per le donne incinte che dovrebbero evitare viaggi nei Paesi a rischio. Rassicura così Aldo Morrone - appena tornato agli Ifo di Roma per dirigere il Dipartimento per la salute globale e la dermatologia internazionale - sull'emergenza per il virus Zika che sta creando allarme sopratutto in America Latina.
Nel Vecchio continente, dice Morrone all'AdnKronos Salute, "non c'è pericolo perché la zanzara Aedes aegypti, vettore della malattia, non è presente sul territorio. Non c'è il rischio di essere punti e infettati". C'è ovviamente il problema che alcuni europei possano soggiornare in zone del mondo a rischio. "Ed è sempre consigliabile - suggerisce l'esperto - per chi torna da un area tropicale o equatoriale, dove c'è anche solo l'ipotesi di essere stati punti da una zanzara, fare i test per le diverse malattie. Soprattutto se c'è presenza di febbre, di dolori reumatici leggeri. Sintomi, questi ultimi, caratteristici che differenziano la Zika dalle altre malattie che possono essere trasmesse dalla zanzara (Chikungunya e Dengue). Altra caratteristica nuova è l'esantema di tipo morbilliforme e una congiuntivite. In ogni caso, quando c'è febbre, meglio andare sempre dal medico di famiglia che indirizzerà verso il centro più attrezzato".
Per Morrone l'allerta dell'Organizzazione mondiale della sanità sulla diffusione del virus è un segnale importante. "Quando si parla di emergenze sanitarie - spiega - ci sono sempre ragioni per cui essere attenti, soprattutto considerando il ritardo con cui è stata affrontata l'epidemia del virus Ebola".
"Il virus Zika è completamente diverso - precisa l'esperto - Era conosciuto dal 1947. Era stato identificato e studiato in Uganda, dove è endemica la zanzara vettore. Ma nel momento in cui la zanzara si diffonde, come sta accadendo, in altre parti del mondo e comincia a dare la sintomatologia attuale, il rischio della mancata attenzione c'è. Quindi fa bene l'Oms a lanciare l'allarme".