Roma, 17 nov. (AdnKronos Salute) - Un progressivo miglioramento della qualità delle cure, in particolare nell'area ortopedica e chirurgica, una riduzione di ricoveri e interventi ad alto rischio di inappropriatezza per condizioni come la broncopneumopatia cronica, le complicanze del diabete negli adulti, asma e gastroenterite nei bambini e interventi di tonsillectomia. Sono i dati positivi che emergono dall'edizione 2015 del Programma nazionale esiti, realizzato da Agenas e presentato oggi a Roma al ministero della Salute.
La dettagliata fotografia dell'attività e dei risultati del Ssn conferma, tuttavia, disomogeneità nell’efficacia e nell’appropriatezza delle cure tra Regioni e tra aree geografiche e ospedali.
"In sanità non esistono cambiamenti repentini e rapidi, ma i dati 2015 - commenta Francesco Bevere, direttore generale di Agenas - evidenziano che gli strumenti di valutazione migliorano la qualità dell’assistenza sia a livello del singolo ospedale, sia a livello regionale. E incoraggiano quel dinamismo culturale, organizzativo, procedurale necessario a garantire l’efficacia, la sicurezza, la qualità delle cure erogate".
CESAREI. La proporzione di parti cesarei primari - per cui soprattutto alcune zone d'Italia avevano negli anni 'la maglia nera' - scende lievemente, ma progressivamente dal 28,3% del 2010 al 25,7% del 2014. Certo con grandi differenze tra le Regioni e all’interno delle stesse: si va da un minimo del 5% a un massimo del 95%. Il calo si traduce in 32.000 cesarei primari evitati ad altrettante donne negli ultimi 4 anni, con conseguente minor rischio di un successivo parto chirurgico.
FRATTURA DEL COLLO DEL FEMORE. La proporzione di fratture di femore su pazienti sopra i 65 anni di età operate entro due giorni è passata dal 31% del 2010 al 50% del 2014, ancora al di sotto, però, dello standard internazionale atteso, superiore all'80%. Si stima che negli ultimi 4 anni sono circa 52.000 i pazienti che hanno beneficiato dell’intervento tempestivo, di cui 21.700 nell’ultimo anno. Operare tempestivamente si traduce in un evidente beneficio di salute, ma anche in innegabili risparmi: si sono evitate oltre 470.000 giornate di degenza, di cui 180.000 nel 2014. Le strutture che assicurano il 60% di questi interventi entro 2 giorni sono passate da 70 nel 2010-2011 a 161 nel 2014. Ma ancora 270 strutture circa sono al di sotto dello standard previsto.
INFARTI. La proporzione di infarti trattati con angioplastica coronarica (Ptca) entro 2 giorni è passata dal 32% del 2010 al 41% del 2014. Si osserva una minore variabilità interregionale e una maggiore variabilità all'interno di una stessa regione, con valori per struttura ospedaliera che variano dallo 0,7% a un massimo del 91%.
BPCO. Il tasso di ospedalizzazione per broncopneumopatia cronica ostruttiva si è ridotto progressivamente dal 2,5‰ nel 2010 al 2,1‰ nel 2014.
Si sono evitati circa 40.000 ricoveri, di cui 18.000 nel 2014: ricoveri che sarebbero 'inappropriati' visto che questa condizione può essere trattata efficacemente sul territorio.
RICOSTRUZIONE DEL SENO DOPO UN TUMORE. Per la prima volta il Piano nazionale esiti raccoglie e analizza i dati relativi a questo tipo di intervento: si è passati dal 35% del 2010 al 45% del 2014. Il dato, anche in questo caso, varia sia all’interno delle regioni che tra le stesse, con valori mediamente più bassi al Sud.