Salute

Sanità: denunce dei medici non più in tribunale, aumentano mediazioni

Nel 2014 +332% domande di giustizia alternativa, il 6,7% riguardano la responsabilità medica

Roma, 9 ott. (AdnKronos Salute) - Una diagnosi sbagliata o un'operazione non andata a buon fine possono valere per il medico un denuncia da parte del paziente e un lungo iter processuale. Ma qualcosa sta cambiando. Secondo l'ottavo rapporto sulla diffusione della giustizia alternativa in Italia pubblicato dall'Istituto scientifico per l'arbitrato, la mediazione e il diritto commerciale (Isdaci), al tribunale si preferisce spesso una risoluzione alternativa delle controversie grazie agli organismi di mediazione. Il rapporto Isdaci rileva che le domande di giustizia alternativa, più veloce rispetto a quella ordinaria, sono cresciute del 331,7% nel 2014 rispetto al 2013. E al quarto posto la materia più dibattuta davanti agli organismi che offrono questi servizi è proprio la responsabilità medica: il 6,7% del totale delle mediazioni.

Nel 2014 in generale il valore medio delle mediazioni è di 110.556 euro (contro i 156.464 euro dell’anno precedente). La durata media di una procedura è pari a 63 giorni (-33% rispetto ai 94 giorni del 2011-2012) qualora l’aderente sia comparso e non sia stato raggiunto un accordo - sottolinea il report - Mentre nel caso in cui l’accordo sia stato raggiunto, la durata media risulta di 83 giorni. Il dato cambia se si considerano le mediazioni gestite unicamente dagli organismi espressione del Sistema camerale, che hanno una durata media pari a 42 giorni. Nel 63% dei casi chi propone la domanda di mediazione, partecipa all’incontro facendosi assistere da un avvocato mentre gli aderenti si fanno assistere nel 73% delle procedure.

Risulta in crescita, rispetto al 2013, la percentuale di adesione della parte chiamata in mediazione (40,5% contro il 32,4%) e, contestualmente, è diminuita la percentuale di mancate adesioni (56,7% contro il 57,3%). Quando la parte chiamata alla mediazione compare, l’accordo viene raggiunto solo nel 24,4% dei casi (in calo rispetto al 42,4% dell’anno precedente). Il tasso di accordi raggiunge il 47% quando le parti non si fermano al solo primo incontro, in particolare, il 67% nelle mediazioni volontarie, il 45% in quelle obbligatorie e il 33% nelle mediazioni demandate dal giudice.

9 ottobre 2015 ADNKronos
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