Roma, 10 feb. (AdnKronos Salute) - "Senza un'attenta revisione e selezione delle funzioni da conservare a garanzia dei Livelli essenziali di assistenza e per gli interventi a sostegno della crescita, ulteriori inasprimenti rischiano di tradursi in maggiori differenze nelle garanzie offerte a cittadini e alle imprese o, peggio, in squilibri nascosti destinati a generare costi futuri". A sottolinearlo è il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2015.
Nell'intervento si evidenziano i risultati ottenuti sul fronte della contrazione della spesa sanitaria: secondo i dati di rendiconto, il peso di quest'ultima sulla spesa corrente complessiva è pari nel 2013 al 75,87%, contro il 76,50% del 2012. Gli impegni per la spesa corrente sanitaria dell’intero comparto Regioni/Province autonome ammontano, nel 2013, a 117,87 miliardi di euro. A segnare un calo sono soprattutto le spese per il personale (dal 34,97% nel 2002 al 32,19% nel 2013) e la spesa farmaceutica convenzionata (dal 14,98% nel 2002 al 7,86% nel 2013).
L’esito del monitoraggio condotto dall’Aifa sulla spesa farmaceutica dello scorso anno - rileva la Corte dei Conti - ha confermato l’efficacia delle misure di contenimento della farmaceutica territoriale e la difficoltà, invece, a contenere quella ospedaliera: il risultato per il 2013 è in termini generali positivo, perché la spesa diminuisce complessivamente del 3,6% rispetto all’anno precedente (-0,62 miliardi), ma è prodotto da un incremento del 7,6% della spesa ospedaliera e da un calo del 7,2% di quella territoriale. La riduzione della spesa farmaceutica, che nel 2013 ha registrato il decremento percentualmente maggiore rispetto alle altre voci del conto economico del Ssn, è dovuta, quindi, esclusivamente al contenimento della farmaceutica convenzionata netta. Trend riscontrato anche nel periodo gennaio-luglio 2014.
Anche il 2013, dunque, "ha confermato i progressi, già evidenziati negli ultimi esercizi, nel contenimento dei costi per l’assistenza sanitaria - afferma Squitieri - Inferiore alle attese per circa 2 miliardi, la spesa ha confermato la sua stabilizzazione in termini di prodotto al 7%. Le perdite (1,6 mld) si riducono del 14,4% rispetto al 2012, mentre le Regioni in Piano di rientro registrano il miglioramento più netto (-21%)". E ancora, il Ssn, "malgrado persistenti criticità dei servizi sanitari regionali in alcune Regioni sottoposte a piano di rientro, sta riassorbendo i disavanzi pregressi grazie agli efficaci meccanismi di monitoraggio".
La magistratura contabile, "al di là degli squilibri strutturali che interessano buona parte delle aziende sanitarie", rileva "scostamenti in termini di costi tra il bilancio previsionale e il bilancio d’esercizio; la pressoché generale mancata istituzione delle centrali di approvvigionamento di beni e servizi; ritardi nella razionalizzazione di talune tipologie di spesa indicate dal legislatore; criticità nella rilevazione dei costi indiretti dell'intramoenia; assenza di inventario dei beni mobili e immobili; costante aumento dell’esposizione debitoria verso i fornitori e una forte crisi di liquidità".
Si stigmatizzano inoltre "i ritardi nell’adozione e approvazione dei bilanci delle aziende sanitarie" e "le illiceità o le regolarità attinenti a convenzionamenti ed alla tariffazione delle prestazioni sanitarie".
"Fenomeni quali la corruzione, l’evasione fiscale, le frodi comunitarie, il degrado ambientale, le criticità dell’igiene pubblica, gli illeciti nella gestione dei finanziamenti alla politica, gli sprechi della sanità, sono sempre presenti all’attenzione dei nostri Uffici requirenti, la cui attività si mantiene alta nonostante la scarsità di risorse. E si tratta, come è evidente, di questioni che toccano direttamente la sensibilità della gente", ha chiosato il procuratore generale Salvatore Nottola nel suo intervento.