Roma, 12 ago. (AdnKronos Salute) - Una nuova ondata di ricorsi sull'accesso alle scuole di specializzazione in medicina. Se l'aspettano i legali di Consulcesi, all’indomani della pubblicazione delle graduatorie, sulla base delle segnalazioni ricevute alla chiusura dei test: "Troppe sedi d’esame, ben 449 in tutta Italia; incertezza sui programmi, ma soprattutto condizioni ambientali non uniformi".
Anche quest’anno, riferisce Consulcesi, monta la protesta per un concorso che ha escluso più della metà dei candidati - sono 6.700 i contratti di specializzazione a fronte di oltre 13 mila candidature - e su cui grava l’ombra di numerose irregolarità. "Tra queste - spiegano ancora i legali - l'eccessiva parcellizzazione delle sedi d’esame, incongrua se rapportata a un sistema di selezione basato su una graduatoria nazionale, il ricorso a strutture attrezzate in maniera non adeguata, sia dal punto di vista hardware/software sia da quello strutturale, la formazione non uniforme del personale d’aula, di ostacolo all’applicazione di regole uguali per tutti".
"Molto discussa dai giovani professionisti - proseguono - anche l’inclusione nella prima prova del test, comune a tutti i candidati, di quesiti riguardanti il triennio pre-clinico, con argomenti ritenuti poco adatti a valutare le competenze del medico, in quanto non contemplati dalla medicina clinica. Anche quest’anno, per il terzo anno di fila da quando è stato introdotto il nuovo sistema di selezione, sollecitiamo il Miur affinché aggreghi le sedi del concorso in una sede unica, come avviene peraltro per altri concorsi, basti pensare a quello in magistratura", concludono.