Roma, 17 nov. (AdnKronos Salute) - "In 50 anni di carriera ho visto passare 83 ministri della sanità. Cosa volete che possa fare un ministro in carica anche solo per meno di un anno? Nonostante ciò, alcuni danni sono stati fatti, come ad esempio i Dg di nomina politica. Ma ho visto anche tanti piccoli e grandi gesti di umanità in corsia, che mi fanno dire che la sanità italiana è fra le prime al mondo per l'assistenza universalistica, la preparazione dei medici e l'umanità del personale". Ad affermarlo all'Adnkronos Salute è il pioniere della chirurgia cardiovascolare Paolo Biglioli, già direttore scientifico dell'Istituto cardiologico Monzino.
Nel suo libro 'Ho visto cose che noi umani - buona e mala sanità, buona e mala umanità' (Novecento Editore), il chirurgo racconta a Paola Salvadori il suo percorso di medico, che rievocherà nell'incontro il 21 novembre (ore 18.00) presso la sala 'Fabio Besta' della Banca Popolare di Sondrio, nella città lombarda. Dai tempi dell'università, alle esperienze più toccanti con i pazienti, dalle battaglie con le istituzioni, alle storie di un mondo accademico che va scomparendo. In quasi 350 pagine il medico offre uno scorcio della strada che ha portato il nostro Paese a una cardiologia moderna.
"Abbiamo in Italia molte eccellenze - racconta - ma anche dei 'buchi neri' in cui sarebbe meglio non andare. Ma, soprattutto, accanto a qualche medico discutibile, abbiamo tanti giovani che senza stipendio o per pochi spiccioli passano con entusiasmo giornate intere in corsia, infermiere che dedicano piccole attenzioni ai malati, gesti importanti che a volte sfuggono" di fronte alla risonanza data ai casi di presunta malasanità.
"Penso all'operatrice - racconta il chirurgo - che preparava con le sue mani scarpe di lana da dare alle pazienti in terapia intensiva, dove fa molto freddo. Ma anche a quanti si fermavano per una parola in più, per portare un giornale pagato di tasca propria a un malato grave, per coprire un paziente che stava entrando nudo in sala operatoria: sono dimostrazioni di umanità che ho sempre visto in tanti anni".
In una rievocazione che va dall’Italia all'Europa fino agli Stati Uniti, passando per Sud America ed Estremo Oriente prima di tornare a Milano, Biglioli tratteggia i volti dei personaggi che hanno lasciato il segno nella 'medicina del cuore'. "L'invito ai più giovani è a non arrendersi. L'Italia, in sanità, è un grande Paese", conclude Biglioli, che guarda con speranza alla medicina che verrà. I diritti del libro, disponibile nelle librerie dai primi giorni di novembre 2014, sono devoluti all'associazione 'Il Seme della Speranza Onlus'.