Roma, 4 nov. (AdnKronos Salute) - Italiani preoccupati per lo 'stato di salute' della sanità della Penisola. Quasi il 43% (42,7%) dei cittadini pensa, infatti, che questa stia peggiorando, una quota di delusi che sale al 64% al Sud. Inoltre il 55,5% considera inadeguato il Servizio sanitario regionale (Ssr), con picchi dell'82,8% nel Mezzogiorno. E' quanto emerge dal capitolo 'Il sistema di welfare', del 49.mo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2015. "La capacità del privato di offrire prestazioni a prezzi sostenibili e la lunghezza delle liste di attesa nel pubblico, si risolve spesso nella scelta dei cittadini di pagare per intero di tasca propria le prestazioni", dice il Censis.
Ad esempio, "per una colonscopia nel privato si spendono 224 euro e si attendono 8 giorni, nel pubblico con il ticket 56 euro ma si attendono 87 giorni; per una risonanza magnetica nel privato si spendono 142 euro e si attendono 5 giorni, con il ticket si pagano 63 euro e si attendono 74 giorni". Costi e tempi di attesa hanno andamenti inversi nel passaggio dal pubblico al privato, rileva il Censis, poiché all’aumentare dei costi delle prestazioni nel privato corrisponde una diminuzione dei tempi di attesa, e viceversa. Una colonscopia nel privato richiede circa 169 euro in più rispetto al pubblico e riduce i tempi di attesa di 74 giorni; per una risonanza magnetica nel privato la spesa è di 79 euro in più con una riduzione dei tempi di attesa di 69 giorni.
Non mancano, poi, le difficoltà di orientamento nei meandri del Ssn. Ecco dunque che gli italiani ribadiscono l’importanza del ruolo svolto dal medico di famiglia: il 57,3% afferma che dovrebbe essere sua la responsabilità di dare informazioni circostanziate ai pazienti e guidarli verso le strutture più adatte. Il 42,6% ritiene che gli Uffici relazioni con il pubblico e gli sportelli delle Asl dovrebbero offrire informazioni più precise e articolate. E un italiano su 5 vorrebbe anche disporre di graduatorie sui servizi e la loro qualità basate sui giudizi dei pazienti.
Accanto a quelle di tipo informativo, le difficoltà che i cittadini sperimentano nel rapportarsi al Servizio sanitario nazionale sono anche di carattere pratico, legate ai tempi di attesa prima di accedere ai servizi richiesti. Tra le persone che hanno effettuato visite specialistiche e accertamenti diagnostici, rispettivamente il 22,6% e il 19,4% ha dovuto attendere perché privo di alternative. E quando l’attesa c’è stata, è stata consistente: in media, 55,1 giorni prima di effettuare una visita specialistica e 46,1 giorni per un accertamento.