Milano, 29 gen. (AdnKronos Salute) - Il virus Zika potrebbe mettere a repentaglio le Olimpiadi di Rio de Janeiro previste per il mese di agosto. Atleti e turisti stanno infatti valutando la possibilità di recarsi in Brasile, una delle aree del mondo più colpite, considerata dagli esperti come l'epicentro dell'epidemia in corso. Nel Paese sudamericano sono 1,5 mln le persone già colpite, mentre sono stati riportati migliaia di casi di bambini nati con danni cerebrali e segni di microcefalia.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, Zika si è diffuso in oltre 20 nazioni e territori dell'emisfero occidentale, dimostrando quanto rapidamente può procedere, anche senza grandi manifestazioni internazionali. Tuttavia, sempre per l'Oms, è "molto improbabile" sconsigliare di recarsi in Brasile per le Olimpiadi. Intanto le squadre di Australia, Russia, Usa e Gb fanno sapere di monitorare attentamente la situazione in vista delle Olimpiadi, riporta il 'Telegraph'.
"Secondo le nuove linee guida, tutte le donne del team incinte al momento dei Giochi dovrebbero considerare i rischi con molta attenzione prima di decidere se procedere con il viaggio in Brasile", afferma David Hughes, direttore medico del team australiano. Vitaly Mutko, ministro russo dello Sport, spiega che il suo Paese sta "impiegando tutte le misure protettive" necessarie per assistere i propri atleti. Guardia alta anche in Gran Bretagna. "Il nostro team medico sta collaborando con gli specialisti della London School of Tropical Medicine - afferma il portavoce della British Olympic Association - per dare agli atleti consigli di viaggio il più possibile aggiornati, che includano anche strategie per prevenire le punture di zanzare. Informazioni già condivise con tutti gli sportivi, che saranno aggiornate fino alla partenza per i Giochi".
Patrick Sandusky, portavoce del comitato olimpico americano, aggiunge che "stiamo lavorando per assicurare che la nostra delegazione e quelle affiliate siano coscienti delle raccomandazioni dei Cdc (Centers for Diseases Control and Prevention) sui viaggi in Brasile".
I ricercatori brasiliani credono che Zika sia arrivato nel loro Paese durante un'altra grande manifestazione sportiva, la World Cup del 2014, quando centinaia di migliaia di visitatori sono arrivati nella Nazione sudamericana. Il ceppo virale è probabilmente originario della Polinesia, dove c'era un focolaio in quel periodo. Tuttavia, secondo l'Oms, è "molto improbabile" sconsigliare di recarsi in Brasile per le Olimpiadi. Nel frattempo hanno iniziato a vaporizzare i potenziali siti di riproduzione delle zanzare in vista del carnevale, che attrae ogni anno centinaia di migliaia di persone.
Per Mario Andrada, portavoce del comitato organizzatore brasiliano, "è fuori discussione cancellare i Giochi o spostarli in un'altra città a causa di Zika".
Andrada fa sapere che alcune squadre stanno monitorando quotidianamente i siti olimpici per eliminare problemi come l'acqua stagnante dove le zanzare possono riprodursi. I funzionari stanno anche cercando di lavorare sull'aspetto psicologico degli atleti che temono di contrarre il virus, garantendo loro una fornitura di repellente per zanzare e mantenendo le squadre di ogni nazione informate sul virus. "Il rischio non è uno scherzo, quindi dovremo mantenere questo programma di controllo fino alla fine delle Paralimpiadi", conclude il portavoce.