Roma, 20 gen. (AdnKronos Salute) - Anni di "definanziamento del Ssn hanno prodotto la riduzione sia della quantità che in parte della qualità dei servizi erogati, incidendo, come riportano i rapporti nazionali ed internazionali, sul deterioramento dello stato di salute della popolazione italiana, soprattutto delle fasce più povere" Lo sottolinea l'Anaao, principale sindacato della dirigenza medica, che evidenzia come il 2015 si è concluso "con l’ennesimo dato preoccupante, sempre dell’Istat, sull’andamento della mortalità in Italia: fino ad agosto 2015 si sono registrati 45.000 decessi in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Se il dato si confermasse sino a dicembre 2015, conteremo in un anno 66.000 casi di morti in più, quindi una mortalità dell’11% superiore al 2014, non spiegabile solo con il fisiologico invecchiamento".
Questi numeri andranno "sicuramente standardizzati, disaggregati per età e sesso e analizzati per causa di morte, ma indubbiamente rappresentano un elemento di riflessione" commenta il sindacato.
Proprio per "fotografare alcuni indicatori indiretti del progressivo impoverimento dell’offerta sanitaria ai pazienti e del concomitante aumento di rischio del lavoro medico", l'Anaao giovani promuove un'indagine fra i medici che lavorano, o hanno lavorato, in ospedale.
Per il sindacato, "il taglio dei posti letto, con tassi di occupazione prossimi se non superiori al 100%, la costante riduzione degli organici, il blocco delle assunzioni, il depauperamento delle specialità con allungamento dei tempi di attesa, la scarsità di strutture territoriali che garantiscano la presa in carico dei pazienti dimessi dall’ospedale, hanno con il tempo peggiorato la qualità dei servizi del Ssn".
E allora - sono gli interrogativi alla base dell'indagine - che peso hanno per chi quotidianamente lavora in sanità carichi di lavoro eccessivi, le carenze organizzative, l’assenza di una rete efficiente tra ospedale e territorio?
"Attraverso la survey, vogliamo far emergere le criticità concrete - spiega l'Anaao - che i medici devono affrontare, dalla comunicazione con familiari e pazienti alla corretta dimissione sul territorio fino alla conoscenza di semplici linee guida di compilazione di una scheda Istat. I dati economici degli ultimi anni ci parlano di un Paese in sempre maggiore difficoltà, con un progressivo impoverimento ed un contestuale taglio delle tutele garantite dal welfare. Da questo quadro la sanità non è esclusa".