Roma, 20 mag. (AdnKronos Salute) - Nel mondo mancano oltre 10,3 milioni di operatori sanitari, secondo una stima dell'Organizzazione internazionale del Lavoro (Ilo). Anche l'Europa secondo una stima della Commissione Europea entro il 2020 vedrà una carenza di 1 milione di operatori sanitari. L'impatto più acuto della carenza di personale sanitario si ha però in Africa: metà della popolazione urbana e circa il 77% di quella rurale non ha accesso alle cure sanitarie a causa di carenze di operatori sanitari. A ricordare i dati Amref Health Africa capofila in Italia del network europeo Health Workers for All che organizza oggi un incontro, collaterale all'assemblea mondiale dell'Oms, sul Codice di condotta per il reclutamento internazionale del personale sanitario.
Anche in Italia, in questi ultimi anni - ricorda una nota Amref - si è fortemente disinvestito sul personale sanitario, che tuttavia rappresenta l’elemento centrale di qualsiasi sistema di salute. Di 1 miliardo di euro la riduzione del costo solo dal 2010 al 2012 - secondo l'indagine conoscitiva della Commissione igiene e sanità del Senato. E anche nel nostro Paese è emergente il fenomeno della fuga dei cervelli: l'anno scorso 2363 medici hanno manifestato l'intenzione di lasciare l'Italia per lavorare all'estero, numero più che raddoppiato rispetto al 2013, ed è addirittura sestuplicato rispetto all'inizio della crisi economica, nel 2009, quando erano meno di 400.
"L’Unione Europea e i suoi Stati membri- continua la nota Amref - devono prendere una posizione ferma in questo dibattito. Il personale sanitario è un elemento fondamentale di un modello di Stato sociale e di welfare che caratterizza l’identità europea e deve essere sostenuto a livello globale. Per questo il network europeo HW4A ha lanciato una Call to Action perché i decisori politici in Europa e in Italia dimostrino la propria capacità di leadership su questo tema. L'obiettivo è di assicurare una coerenza delle politiche che determinano questo settore, per sostenere una presenza sostenibile di personale sanitario all’interno e fuori dall’Europa. Le raccomandazioni contenute in questo appello sono rivolte alle istituzioni europee e a quelle degli Stati membri, come contributo positivo in questa direzione".
Il 'Codice di condotta per il reclutamento internazionale del personale sanitario', al centro dell'incontro di oggi, compiuti i cinque anni (2010-2015) ha dimostrato di essere "utile. Uno strumento di natura volontaria, composto da dieci articoli che consigliano ai Paesi di origine e di destinazione come affrontare le carenze attuali e future nel personale sanitario; il tema del reclutamento; come rafforzare i sistemi sanitari. I principi del Codice puntano a incoraggiare tutti gli Stati membri per mitigare l'impatto negativo della migrazione di personale sanitario in Paesi a basso reddito che lottano per soddisfare i bisogni sanitari di base delle loro popolazioni in un contesto di gravi carenze della forza lavoro".
"Tra le sfide del Codice: maggiore assunzione di responsabilità degli Stati membri; la leadership dell'Oms; la condivisione delle informazioni; la trasparenza e la responsabilità; il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati nel dialogo politico globale e nazionale per l'attuazione del Codice", conclude la nota.