Roma, 11 giu. (AdnKronos Salute) - Circa 200 missioni internazionali in 20 Paesi, oltre 30 mila ricoveri, 8 mila interventi chirurgici effettuati. La formazione del personale sanitario, l'esportazione di nuovi protocolli clinico-chirurgici, la realizzazione di strutture 'ad hoc' per raggiungere e curare il maggior numero di bambini affetti da gravi patologie. E’ il bilancio degli ultimi anni dell’attività internazionale dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che con medici e infermieri specializzati è presente in 4 continenti per fornire cure pediatriche e assistenza alle popolazioni disagiate e per dotare il personale sanitario locale delle competenze necessarie per proseguire il lavoro in autonomia.
I progetti realizzati e le prospettive future dell’impegno internazionale del Bambino Gesù sono i temi del convegno 'Globalizzazione della solidarietà. Raggiungere i bambini più bisognosi'. Primo appuntamento oggi alla Pontificia accademia delle Scienze, all’interno della Città del Vaticano. Secondo incontro domani nella sede del Gianicolo dell’ospedale pediatrico.
"Globalizzare la solidarietà è l’invito pressante che ci viene dal Santo Padre - spiega la presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc - L'ospedale ha tra le sue missioni quella di andare a portare la sua conoscenza, la sua capacità di cura nei Paesi dove c’è più bisogno di solidarietà. In questi anni siamo riusciti a farlo con l’aiuto di molti sostenitori, a cui dobbiamo la nostra gratitudine. Il nostro obiettivo deve essere quello di aiutare a crescere le forze e le realtà locali, perché poi siano loro stesse a portare avanti queste iniziative. Globalizzare la solidarietà, nel nostro caso, significa soprattutto fare formazione, trasferire conoscenze e competenze".
Medici e infermieri specializzati dell’Ospedale Pediatrico della Santa Sede effettuano attualmente missioni in Cambogia, Vietnam, Tanzania, Haiti, Russia, Giordania, Macedonia, Cile, Venezuela. Nel tempo sono stati realizzati interventi di cooperazione sanitaria anche in Libano, El Salvador, Montenegro, Albania, Perù, Siria, Eritrea, Palestina, Benin, Kurdistan e Georgia.
Nel corso di oltre 200 missioni sanitarie, gli specialisti del Bambino Gesù hanno trattato, anche chirurgicamente, migliaia di bambini con problemi cardiaci, affetti da HIV, con patologie neurologiche, neonatali e dermatologiche gravi e, in alcuni casi, molto rare. Alcuni piccoli pazienti sono stati sottoposti a interventi di chirurgia plastica e a trapianto di rene. Complessivamente sono state effettuate oltre 60 mila visite ambulatoriali, 8 mila interventi chirurgici e 30 mila ricoveri.
Negli ultimi anni, in base ad una serie di accordi internazionali, oltre 100 bambini con patologie non trattabili nei loro Paesi di origine sono stati curati al Bambino Gesù. Tra questi, 30 pazienti cardiopatici provenienti da Vietnam, Cambogia e Tanzania e 26 piccoli venezuelani, affetti da patologie onco-ematologiche, sottoposti a trapianto di cellule staminali emopoietiche.
Sempre nella sede di Roma sono stati formati 144 tra medici e infermieri provenienti da Paesi in via di sviluppo. E 106 sono le persone, tra amministrativi e personale sanitario, formate in loco.