Milano, 27 apr. (AdnKronos Salute) - "Non si può essere immortali. Siamo arrivati a un'aspettativa di vita di 80-85 anni. Probabilmente ci fermeremo lì, con qualche variazione annuale. Non è preoccupante". L'oncologo Umberto Veronesi, 90 anni, commenta così uno dei dati emersi dall'ultimo rapporto Osservasalute e cioè che in Italia la crescita della speranza di vita ha subito una battuta d'arresto, attestandosi nel 2015 per gli uomini a 80,1 anni contro gli 80,3 dell'anno precedente, e per le donne a 84,7 anni contro gli 85 del 2014. "Una variazione minima", precisa all'AdnKronos Salute lo scienziato oggi a Milano a margine della consegna dei Grant 2016 della Fondazione che porta il suo nome. "Non stiamo andando indietro. E poi su questi calcoli pesano molto fattori come la natalità, visto che se si fanno tanti bambini la fascia giovanile aumenta e viceversa".
Nel complesso, Veronesi non boccia neanche la prevenzione in salsa tricolore. Anzi. "Siamo un Paese che fa prevenzione, che ha un servizio sanitario buono e basta - ribatte - In nessun Paese le donne sono seguite come da noi con screening periodici, ecografie, mammografie. Abbiamo la più alta guaribilità per i tumori del seno. Abbiamo un 90% di guarigioni, altri Paesi sono al 60%".