Roma, 4 feb. (AdnKronos Salute) - Le pillole e le capsule vendute come integratori a base di erbe 'energizzanti' come il ginkgo biloba, il ginseng o l'echinacea, potrebbero non contenere nulla di quanto promesso nell'etichetta. Secondo uno studio pubblicato dal procuratore generale di New York, Eric Schneiderman, su cinque di questi integratori quattro non contengono gli ingredienti naturali per cui vengono comprati. Lo riporta la rivista online 'The Atlantic'.
"La disinformazione nel settore degli integratori è dilagante. Questi prodotti - avvertono i ricercatori del Center for Biodiversity Genomics dell'University of Guelph (Canada) che hanno studiato alcuni casi - non devono essere testati per verificarne la purezza, l'efficacia o la sicurezza". Negli Usa infatti vige dal 1994 il Dietary Supplement Health and Education Act, una norma che non prevedere controlli sugli integratori.
Attualmente sul mercato americano ci sono circa 65mila tipi di integratori alimentari, consumati da circa la metà della popolazione. La Food and Drug Administration (Fda) ha il potere di rimuovere questi prodotti dagli scaffali con effetto retroattivo se gli ingredienti hanno dimostrato di essere pericolosi. E in passato è già avvenuto - scrive il 'New York Times' - Ora per la prima volta l'agenzia Fda ha minacciato di procedere con azioni legale contro le catene della grande distribuzione al dettaglio e le farmacia che vendono prodotti di erboristeria con etichette deliberatamente fuorvianti.