Milano, 1 apr. (AdnKronos Salute) - Un calcio alle allergie dai campioni del pallone. Domenica 3 aprile torna l'Allergy Day, la quinta edizione della Giornata nazionale dedicata alle malattie allergiche, promossa dalla Siaaic (Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica) insieme alla Lega calcio serie A.
Anche quest'anno la partita dell'informazione e della sensibilizzazione si gioca su un palcoscenico erboso: in occasione della 12esima giornata di ritorno del campionato, da sabato 2 aprile a lunedì 4, in tutti gli stadi d'Italia prima del fischio d'inizio della partite di serie A sarà esposto uno striscione con lo slogan 'In campo per vincere l'allergia', mentre sui maxischermi sarà proiettato un video sull'iniziativa. Il messaggio verrà ripreso sui cappellini che gli allenatori potranno utilizzare per evidenziare l'alleanza tra il mondo dello sport e la terapia delle allergie, e confermare che questi disturbi si vincono anche con l'attività fisica.
Ogni anno, avverte la Siaaic, cresce il numero di pazienti allergici che in Europa sono 70 milioni. Nel nostro Paese un italiano su 3 è affetto da patologie allergiche e il 50% dichiara di aver avuto almeno una volta un episodio di sospetta natura allergica. "Questa Giornata è un'occasione importante per sottolineare che nello sport, come nella vita, si può essere campioni pur se soggetti allergici e che non occorre aver paura perché con le allergie si può convivere e avere una vita del tutto normale. Bisogna però essere ben informati e ben curati", afferma Giorgio Walter Canonica, presidente Siaaic. "Vogliamo sensibilizzare tutti i pazienti, ma soprattutto i più giovani che pur essendo i più colpiti hanno una minor consapevolezza della malattia", aggiunge Gianenrico Senna, vice presidente Siaaic e coordinatore dell'evento.
Tra le malattie allergiche più diffuse nella Penisola ci sono asma e rinite, di cui soffrono rispettivamente 3 milioni e 12 mln di italiani, provocate da pollini, acari della polvere o peli di animali come cani e gatti. Spesso, poi, nello stesso paziente possono coesistere asma e rinite. Altre patologie allergiche sono gli eczemi e l'orticaria che interessano circa l'1% della popolazione. Le allergie alimentari sono più comuni in età pediatrica, con oltre mezzo milione di under 18 colpiti. Allergie meno note sono quelle ai farmaci, prevalenti in età adulta, al veleno di imenotteri (api e vespe), che possono essere responsabili di gravi shock anafilattici.
"Le malattie allergiche più gravi possono rivelarsi talvolta fatali sia per accessi asmatici gravissimi che per il verificarsi di shock anafilattico - ammonisce Canonica - Per questo devono essere diagnosticate in tempo e curate con terapie idonee: attraverso una diagnosi precoce è possibile trovare le cure e i farmaci più efficaci per rendere le crisi allergiche meno gravi e governare la malattia".
"Le allergie, seppur più comuni nei giovani, possono colpire ogni fascia di età e si stima che circa il 30% degli atleti che praticano attività agonistica ne soffrano - prosegue Senna - Tuttavia, se ben curate non sono un ostacolo per la pratica sportiva. Anzi, recenti studi hanno evidenziato che un'attività fisica regolare, sotto il controllo dello specialista, non solo non rappresenta un limite alla performance sportiva, ma può migliorare la funzionalità respiratoria. Questo significa - conclude l'esperto - che le allergie non devono essere considerate un ostacolo sia all'attività sportiva quotidiana sia al raggiungimento di risultati ambiziosi, come testimoniato da molti atleti asmatici vincitori di medaglie olimpiche".