Milano, 15 set. (AdnKronos Salute) - Trasformare il proprio banchetto nella 'tavola delle bambole' potrebbe essere la via per invertire l'epidemia di obesità che affligge i tempi moderni. Ne sono convinti gli scienziati dell'University of Cambridge, autori di una revisione di 61 studi che, spiegano, offre "la prova più conclusiva ad oggi" del fatto che la 'taglia' delle porzioni influisce su quanto mangiamo. E una strategia in grado di sforbiciare le calorie introdotte giornalmente, concludono, risulta essere quella di utilizzare piatti, bicchieri e posate in miniatura, perché aiuta a mangiare meno. Gli esperti spiegano infatti che le persone in generale sono riluttanti a lasciare avanzi a tavola.
I dati sono pubblicati nel Database Cochrane delle revisioni sistematiche e, secondo i ricercatori, mostrano che oggi viene offerto più cibo di quanto si mangerebbe. Negli ultimi decenni, evidenziano, le dimensioni delle porzioni sono aumentate. Eliminando i pasti 'big size', assicurano gli esperti, si potrebbero tagliare 279 calorie al giorno dalla dieta di ognuno. Questo è quanto emerge dall'analisi dei dati di 6.711 persone coinvolte in una vasta gamma di studi clinici.
I consumatori, spiega alla Bbc online Ian Shemilt dell'ateneo di Cambridge, "possono giocare un ruolo" in questa sfida. "Per esempio tutti noi possiamo ridurre le dimensioni dei piatti e dei bicchieri che usiamo, e fare pressing su pub e ristoranti chiedendo porzioni più piccole". Il team di ricercatori sottolinea che anche misure governative finalizzate a incentivare la produzione di confezioni più piccole e a porre maggiori limiti alle dimensioni di alimenti ad alta densità energetica potrebbe aiutare le persone a perdere peso.