Roma, 29 dic. (AdnKronos Salute) - Gli incidenti sulla neve sono un classico corollario della stagione sciistica. "La buona notizia è che le piste, come confermano due recenti studi austriaci, sono diventate più sicure negli ultimi 10 anni. Il numero di incidenti, infatti, è in costante diminuzione nonostante sia aumentato il numero di sciatori. La notizia cattiva è che troppo spesso l'audacia e la troppa sicurezza di sé tradiscono anche gli esperti", spiega all'Adnkronos Salute Marco Giustini, epidemiologo dell'Istituto superiore di sanità, che si è a lungo occupato degli incidenti sulla neve.
"Sicuramente le piste sono meglio preparate e messe in sicurezza - continua Giustini - e noi italiani, in questo campo, raggiungiamo punte di eccellenza. Ovviamente il rischio di incidenti sulla neve c'è sempre, perché si tratta di uno sport che espone a situazioni estreme". A tradire "è soprattutto la tendenza diffusa a sopravvalutare le proprie capacità tecniche e la propria situazione fisica. Mentre si sottovalutano i problemi legati alle condizioni ambientali". La 'spericolatezza' resta una delle principali cause dell'infortunio sciistico. "Sulle piste - prosegue l'esperto - è fondamentale conoscere i propri limiti tecnici e fisici. E conoscere il contesto ambientale".
La prima regola è "arrivare fisicamente preparati ad indossare gli sci. Una buona preparazione atletica riduce i pericoli. Occorre poi ascoltare il proprio il corpo: la stanchezza è un campanello d'allarme. Rimanere sulle piste fino all'ultimo minuto non è saggio, tra l'altro c'è meno visibilità e crescono i fattori di rischio".
"I casi di incidenti mortali sono rari, tra i 10 e 15 l'anno", riferisce ancora Giustini. Mentre gli infortuni, per quanto difficili da quantificare, sono piuttosto diffusi. Il più delle volte - dice l'esperto ricordano i dati raccolti dall'Iss - l'incidente provoca una distorsione (42%) o una contusione (18%); nel 13% dei casi se ne esce con qualche frattura, nell'8% con ferite di vario genere, e in un altro 8% il risultato è una lussazione. Solamente in un caso su 4 l'infortunato, dopo essere stato soccorso e medicato, viene mandato a casa. Nella maggioranza dei casi (circa il 70%) c'è bisogno di ulteriori accertamenti medici e infatti si finisce al pronto soccorso o in un ambulatorio.
Le lesioni si differenziano a seconda del mezzo utilizzato, lo snowboard o gli sci. Le distorsioni riguardano soprattutto gli sciatori: compaiono come diagnosi nello sci con una frequenza doppia rispetto a quanto fanno nel caso dello snowboard (36% contro il 18%).
La frattura è invece l'infortunio più frequente che capita agli amanti dello snowboard: è riportata nel 24% dei casi, mentre negli incidenti con gli sci la frattura viene diagnosticata solo nel 12% dei casi.
Sia nello sci che nello snowboard circa un incidente su 7 ha come conseguenza un trauma al cranio o al viso.