Roma, 10 giu. (AdnKronos Salute) - Calo delle vaccinazioni contro l'influenza durante l'inverno e una 'lunga estate' calda. Sono i due principali responsabili del boom di mortalità nel 2015, anno in cui, come confermano i dati Istat diffusi oggi, si sono registrati oltre 50 mila morti in più. Lo spiega Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, che ricorda come alla base del fenomeno ci sia un "mix di fattori ben noti".
"La prima componente di cui dobbiamo tener conto è quella demografica", ricorda all'Adnkronos Salute Ricciardi. "Siamo un Paese con molti anziani, la frequenza delle morti quindi cresce". Ma ci sono anche le morti evitabili. "La mancata vaccinazione antinfluenzale di tantissimi anziani dopo un falso allarme sui rischi del vaccino ha aumentato il numero dei decessi. E a questo si è aggiunto, nella stagione estiva, un caldo prolungato che, sempre negli anziani, ha determinato un ulteriore aumento della mortalità". Più in generale, poi, ha proseguito Ricciardi, "non possiamo escludere i danni legati al fatto che l'Italia persevera nell'errore di non investire sulla prevenzione. Il combinato disposto di tutti questi elementi crea necessariamente i morti in più".
Ma si tratta di "un fenomeno che si può governare - precisa Ricciardi - investendo in prevenzione, riorganizzando i servizi. E, soprattutto, facendo presto. La direzione che hanno preso Governo e Parlamento in questo senso è utile. Ma bisogna accelerare. Anche per quanto riguarda il caldo, fenomeno che non si può governare, la riorganizzazione dei servizi e la prevenzione possono fare la differenza. Ma serve agire proattivamente", conclude Ricciardi.