Roma, 23 mar. (AdnKronos Salute) - Dai giocattoli alle auto, dagli indumenti alle scarpe. Sono stati quasi 2.500 i prodotti non alimentari cui è stato impedito l'ingresso sul mercato europeo o che sono stati ritirati perché pericolosi per i consumatori. Ben il 64% ha riguardato prodotti provenienti della Cina, mentre le categorie più interessate sono state i giocattoli (28%) e gli indumenti, i prodotti tessili e gli articoli di moda (23%). E i rischi chimici, di lesioni e di soffocamento sono stati tra i pericoli segnalati più frequentemente per questi articoli.
Sono i dati pubblicati oggi dalla Commissione europea che da 12 anni collabora con gli Stati membri per garantire che i beni di consumo immessi sul mercato europeo siano sicuri, avvalendosi del sistema di allarme rapido per i prodotti pericolosi non alimentari. "Ogni prodotto in Europa - ha dichiarato Věra Jourová, commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere - deve essere sicuro per i nostri cittadini. I prodotti che possono causare danni devono essere ritirati dal mercato quanto prima. Proprio per questo motivo abbiamo creato il sistema di allarme rapido, uno strumento che nel corso degli anni si è rivelato molto efficace nella tutela dei consumatori europei. Si tratta di un esempio molto pratico della cooperazione dell’Ue a vantaggio dei nostri cittadini".
I rischi chimici più comuni segnalati nel 2014 riguardano prodotti come scarpe e articoli in cuoio (ad esempio il cromo VI, una sostanza che irrita la pelle), i giocattoli e gli articoli di puericultura (ad esempio gli addolcitori della plastica, che possono causare problemi di fertilità), e la bigiotteria (ad esempio metalli pesanti nocivi). Le notifiche - 2.435 - sono aumentate del 3% rispetto all'anno scorso, il che significa che i consumatori sono stati protetti meglio in quanto è stato bloccato un numero maggiore di prodotti pericolosi.
Il sistema di allarme rapido garantisce che le informazioni sui prodotti pericolosi non alimentari ritirati dal mercato e/o richiamati ovunque in Europa siano trasmesse rapidamente tra gli Stati membri e la Commissione. Ciò permette di adottare i conseguenti provvedimenti opportuni in tutta l’Ue e di informare i consumatori. Nel 2014 sono stati registrati nel sistema 2.755 provvedimenti di questo tipo. Sempre nel 2014 il sito web del sistema di allarme rapido è stato visitato da quasi 2 milioni di persone.
Ecco come funziona: quando uno Stato membro individua un prodotto che non è sicuro, inserisce una notifica nel sistema di allarme rapido. Tutti gli altri paesi effettuano una ricerca del prodotto in questione nei rispettivi mercati e se lo individuano indicano i provvedimenti (blocco delle vendite, ritiro, richiamo o rifiuto all’importazione da parte delle autorità doganali) che hanno adottato.
La Cina rimane il principale Paese di origine dei prodotti pericolosi notificati nel sistema di allarme rapido. La Commissione collabora strettamente con la Cina attraverso il "sistema di allarme rapido - Cina" per garantire che le autorità cinesi affrontino tutte le questioni di sicurezza dei prodotti in loco.