Milano, 24 set. (AdnKronos Salute) - Misurare la soddisfazione personale per ampliare i confini della salute. E' questo l'ambizioso proposito dell'Organizzazione mondiale della sanità, che sta chiedendo in via sperimentale agli abitanti di 53 Paesi europei quanto sono felici. Tre anni fa l'Oms ha infatti deciso di includere indicatori del benessere nei documenti sulla salute. Si tratta di 5 parametri, 4 oggettivi (la valutazione del tessuto sociale, la sicurezza economica, l'ambiente naturale e quello costruito dalle persone e l'educazione) e uno soggettivo, la soddisfazione personale. Gli indicatori devono essere standardizzati, tenendo conto che in culture diverse si può attribuire un peso differente a valori come il successo materiale e l'equità.
Nell'ultimo report annuale sulla salute europea, ricorda il 'New Scientist', l'Oms ha tentato di stabilire un modello che consideri la variabilità culturale. "La salute non è solo assenza di malattia - avverte Claudia Stein dell'agenzia ginevrina - Abbiamo anche fornito un rapporto su morte, malattia e disabilità".
Alcuni ricercatori plaudono gli obiettivi dell'Oms, ma mettono in guardia che non saranno facili da raggiungere. "Misurare il benessere soggettivo in 53 Paesi è una grande sfida per la variabile culturale, ma potenzialmente aggiunge una nuova e diversa dimensione da monitorare - sostiene Michael Marmot dell'Institute of Health Equity dell'University College di Londra - Bisogna fare attenzione però a mischiare salute e benessere. Sono concetti che in parte si sovrappongono, ma non sono identici".
Per David Napier, professore di antropologia medica all'University College di Londra, la mossa dell'Oms è molto importante, non solo per l'aumento delle migrazioni su larga scala, ma anche per la tendenza a trasformare la medicina da scienza della malattia a scienza della salute.