Milano, 8 ott. (AdnKronos Salute) - Visione strategica e capacità di cambiare gioco al momento opportuno, ragionamento deduttivo, controllo dell'impulsività e dello stress, capacità di mantenere alta l'attenzione, attitudine al problem solving. A un pokerista online servono queste doti per potersi definire "abile", mentre si potrà considerare "responsabile" se ha capacità di comprendere le proprie emozioni, ottimismo, alta scolarità e aspettative verso obiettivi certi piuttosto che verso risultati troppo ambiziosi. Sono i 2 identikit disegnati grazie al progetto 'PokerMapper', avviato dall'università di Milano-Bicocca in collaborazione con la svedese Dalarna University. In futuro, grazie alla ricerca si potrebbe studiare un sistema di allerta per avvertire del pericolo chi rischia di entrare nel tunnel della ludopatia.
Lo studio ha coinvolto 36 giocatori di poker online di diversa abilità ai test sulle funzioni esecutive, quelle che regolano i processi cognitivi. Complessivamente, i ricercatori hanno analizzato oltre 400 mila mani di poker online. I primi risultati sono stati presentati la settimana scorsa negli Usa in una poster session della 16esima conferenza annuale del National Center for Responsible Gaming, il cui presidente Alan Feldman ha assegnato agli autori una 'Honorable Mention'.
Del gruppo di ricerca fanno parte Mauro Schiavella e Jerker Westin (School of Technology and Business Studies della Dalarna University), Matteo Pelagatti e Paolo Cherubini (rispettivamente del Dipartimento di Economia, metodi quantitativi e strategie di impresa, e del Dipartimento di Psicologia della Bicocca), e Gabriele Lepore, giocatore professionista del Sisal Poker Team.
"Gli obiettivi di PokerMapper - spiegano Cherubini e Pelagatti - sono da una parte la mappatura delle funzioni esecutive determinanti nell'abilità del gioco del poker online; dall'altra, sempre attraverso le stesse funzioni, la misura del rischio di gambling patologico. In futuro, quando il lavoro sarà completato, una delle possibili applicazioni potrebbe essere lo sviluppo di un tool, da incorporare direttamente nei siti di gioco, che permetta al giocatore di valutare la rischiosità della sua prestazione e, quindi, decidere di smettere prima di perdere troppo".
Schiavella e Westin hanno presentato i loro risultati ieri a Stoccolma, durante il Research Day organizzato ogni anno dallo Svenska Spel Research Council, il Consiglio delle ricerche del Monopolio di Stato del gioco svedese che è anche il finanziatore principale della ricerca.
"In un anno di lavoro serrato - sottolineano Schiavella e Westin - siamo riusciti a trasformare un planning grant in una vera e propria ricerca scientifica che ha fornito risposte a entrambe le domande che ci eravamo posti. Ora abbiamo dati a sufficienza per passare alla seconda fase, la creazione e valutazione di un sistema di Information Technology in grado di profilare in tempo reale e in maniera dinamica le abilità cognitive di alto livello dei giocatori di poker online".