Vienna, 23 apr. (AdnKronos Salute) - Dalle profondità marine un alleato per chi soffre di 'fegato grasso', ma anche per chi deve cercare di perdere peso. Uno studio britannico, presentato oggi all'Easl 2015 di Vienna, rivela infatti che il pane arricchito con polvere d'alga inibisce la digestione dei grassi e i lipidi in circolo, nei pazienti che soffrono di fegato grasso non alcolico.
Il beneficio, spiegano i ricercatori della Newcastle University diretti da David Houghton, è legato agli alginati, polisaccaridi estratti dall'alga bruna che non sono digeribili nel tratto gastrointestinale superiore. Gli alginati inibiscono l'attività della lipasi pancreatica e questo, dicono gli epatologi, riduce la digestione e l'assorbimento del grasso. Il loro studio puntava a capire se un pane arricchito di polvere d'alga avesse il potere di inibire la digestione dei grassi.
Ebbene, il team ha coinvolto 29 pazienti in una ricerca in doppio cieco, confrontando l'effetto della somministrazione di 100 g di pane arricchito di alginato e 20 g di burro con quello di altrettanto pane e burro 'normale', e analizzando poi i soggetti attraverso test del sangue e questionari. "Questo è il primo studio - affermano gli autori - a dimostrare che i prodotti arricchiti di polvere d'alga riducono la digestione dei grassi negli esseri umani. I dati mostrano che il pane" speciale "è in grado di ridurre del 31% la digestione dei grassi". Dunque questo approccio nutrizionale ha un "potenziale nella perdita di peso e nelle terapie metaboliche, senza effetti collaterali. Dovrebbe pertanto essere considerato nella terapia del fegato grasso non alcolico".