Roma, 14 set. (AdnKronos Salute) - La luce blu, la radiazione luminosa ad elevata energia, è 'nemica' degli occhi, in particolare della retina. Per questo un'esposizione continua alle fonti artificiali di questa luce - i led oppure iPad e smartphone, che tra l'altro si utilizzano a distanze ravvicinate - può essere particolarmente dannosa. Lo conferma Lucio Buratto, direttore del Centro ambrosiano oftalmico di Milano, commentando la decisione dell'Agenzia nazionale francese di sicurezza sanitaria, dell'alimentazione dell'ambiente e del lavoro (Anses) di avviare uno studio di approfondimento sui rischi delle luci a led per realizzare un nuovo rapporto e nuove raccomandazioni.
"Il problema dei led, oltre alla luce blu, è anche l'intensità della luce. Le lampadine di un tempo, a filamento, producevano una luminosità meno intensa che stressava meno l'occhio", dice l'esperto all'Adnkronos Salute sottolineando che è sicuramente positivo approfondire l'argomento, ancora poco noto, con nuovi studi scientifici da cui possano derivare eventuali raccomandazioni.
"La luce blu - dice ancora Buratto - è legata alle nuove tecnologie che, come sappiamo, ci aiutano a vivere più a lungo e meglio. Ma queste innovazioni hanno anche dei rischi che la stessa scienza, conoscendoli meglio, può arginare. Come già sta facendo: un'azienda giapponese, ad esempio, ha già messo in commercio lenti in grado di proteggere gli occhi da questo tipo di radiazione che danneggia soprattutto la retina. Le maculopatie, ad esempio, possono essere legate ad un'eccessiva esposizione".
"Non ha senso fare allarmismo, ma qualche piccola precauzione è utile", dice l'esperto. Ciò che per esempio si può fare, raccomanda, è "stare di più all'aria aperta, ma sempre proteggendosi con gli occhiali da sole". La nostra stella, del resto, emette anche luce blu. Bisogna poi evitare di stare a lungo con gli occhi incollati ad iPad e telefonini. "E' una raccomandazione - aggiunge Buratto - utile soprattutto per i bambini. Questi danni infatti si accumulano nel tempo. Purtroppo però osserviamo spesso scarsa attenzione alla protezione degli occhi dei più piccoli che, in spiaggia, in città o al mare, raramente mettono gli occhiali da sole". E le nuovissime generazioni utilizzano i dispositivi portatili troppo a lungo. "Sarebbe utile limitarne l'uso ad un'ora la giorno, meglio spezzettando questo tempo in più 'sessioni' di gioco sullo schermo", conclude Buratto.