Salute

Salute: occhio al pisolino, massimo 40 minuti o aumenta rischio diabete

Studio all'Easd, se la siesta supera 1 ora il pericolo schizza al +46%

Stoccolma, 18 set. (Dall'inviata dell'AdnKronos Salute Paola Olgiati) - Occhi aperti contro il diabete. Chiuderli per eccessiva sonnolenza diurna, o per concedersi un pisolino troppo lungo, finisce infatti per moltiplicare il rischio di diabete di tipo 2. L'avvertimento al popolo della siesta arriva da uno studio presentato al 51esimo Congresso dell'Associazione europea per lo studio di diabete (Easd), che si chiude oggi a Stoccolma: se il pisolino supera la durata di un'ora il pericolo di ammalarsi aumenta del 46%. Ma la cosa migliore è puntare la sveglia dopo 40 minuti al massimo, perché solo superando questa soglia il pericolo di ritrovarsi diabetici inizia a crescere. Fino a impennarsi una volta raggiunti e passati i 60 minuti di riposino.

La ricerca, condotta dal giapponese Tomohide Yamada dell'università di Tokyo, è in realtà una revisione di oltre 680 studi sul tema pubblicati fino al novembre 2014 e inseriti nei database di Medline, Cochrane Library e Web of Sciences. Di tutti i lavori trovati sull'argomento, 10 rispondevano ai requisiti richiesti dal team nipponico. Condotti tra Europa, Asia e Usa, coinvolgevano complessivamente più di 260 mila persone. Oltre al dato sulla durata ideale della siesta - benefica solo rimanendo al di sotto dei 40 minuti al giorno, non importa se concentrati in un unico pisolino o 'spalmati' in tanti microsonni - è risultato che soffrire di sonnolenza diurna si associa a un +56% del rischio di diabete 2. (segue)

Le ragioni di questo legame sono ancora da chiarire. Ma gli autori riflettono sul fatto che, se di giorno 'cala la palpebra', molto spesso è perché di notte si dorme poco o male. "La sonnolenza diurna può essere la conseguenza di disturbi del sonno come le apnee ostruttive (Osa)", sottolineano i ricercatori, ricordando che studi epidemiologici hanno dimostrato come le Osa rappresentino "un fattore di rischio indipendente per attacchi di cuore, ictus, eventi cardiovascolari fatali e non, mortalità per tutte le cause". Problemi, quelli a cuore e arterie, legati a doppio filo con il diabete.

Quanto alla durata del pisolino 'doc', non troppo lunga pena l'ammalarsi, gli scienziati avanzano un'ipotesi. "Molti lavori - evidenziano - hanno provato gli effetti benefici del concedersi una siesta di circa mezz'ora, perché favorisce l'allerta e la funzionalità motoria. Probabilmente i vantaggi del pisolino breve dipendono dal fatto che ci si sveglia prima di entrare nella fase del sonno a onde lente. Se invece la siesta è lunga si fa in tempo a entrare in questa fase, ma non a portarla a termine per intero. Il risultato è che ci si ritrova intontiti e ancora assonnati", con gli occhi rischiano di chiudersi di nuovo, alimentando la sonnolenza diurna che sembra associata al diabete.

18 settembre 2015 ADNKronos
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