Roma, 11 set. (AdnKronos Salute) - Buone notizie per i golosi di spigole, orate e tonno. La ricetta per contrastare la depressione parte infatti dal menù, che deve essere ricco di pesce. Lo suggerisce una ricerca pubblicata online sul 'Journal of Epidemiology & Community Health', secondo cui l'associazione tra dieta ricca di pesce e salute mentale è significativa, sia fra gli uomini che fra le donne. I ricercatori hanno esaminato i dati di alcuni lavori pubblicati fra il 2001 e il 2014: su 101 articoli, 16 sono stati inclusi nell'analisi e riguardavano 150.278 persone (coinvolte in 26 studi).
Dieci studi riguardavano gli europei, sette i nordamericani e il resto popolazioni asiatiche, australiane e sudamericane. Dopo l'attenta analisi di tutti i dati, i ricercatori hanno scoperto un'associazione significativa tra chi mangiava più pesce e un -17% del rischio di depressione rispetto a chi portava in tavola raramente o mai questo alimento. Ma l'effetto è stato rilevato solo nei lavori europei. Ed è risultato più forte negli uomini (-20% del rischio) che nelle donne (-16%).
Si tratta di uno studio osservazionale, dunque non possono essere tratte dalla ricerca delle conclusioni definitive sul legame causa-effetto, ammoniscono i ricercatori. Ma esistono diverse possibili spiegazioni biologiche per il fenomeno. Ad esempio, gli acidi grassi Omega 3 presenti nel pesce potrebbero alterare la microstruttura delle membrane cellulari e modificare l'attività dei neurotrasmettitori dopamina e serotonina, coinvolti nella depressione.
Ma anche l'alta qualità di proteine, vitamine e minerali del pesce potrebbero aiutare a contrastare il 'male oscuro', suggeriscono gli autori diretti da Dongfeng Zhang della Qingdao University di Shandong (Cina). "Un più elevato consumo di pesce può essere utile nella prevenzione primaria della depressione - concludono i ricercatori - anche se sono necessari ulteriori studi per investigare se questo legame varia in base al tipo di pesce" portato in tavola.