Salute

Salute: lo studio, alto consumo bevande gassate legato a infarto

Un lavoro giapponese presentato al congresso Esc di Londra

Londra, 1 set. (AdnKronos Salute) - Bevande gassate in grandi quantità rischiano di mandare in tilt il cuore: un elevato consumo è associato con l'infarto. Almeno secondo i risultati di uno studio giapponese presentato al congresso della Società europea di cardiologia (Esc), in corso a Londra. I dati si riferiscono all'All-Japan Utstein Registry, relativo a quasi 800.000 pazienti, e suggeriscono che la limitazione del consumo di bevande addizionate di anidride carbonica potrebbe essere di beneficio per la salute delle persone, rilevano gli autori.

"Alcuni studi epidemiologici hanno mostrato una correlazione tra il consumo di 'soft drink' e l'incidenza di malattie cardiovascolari e ictus, viceversa altri hanno provato che l'assunzione di tè verde e caffè riduce il rischio e la mortalità per questi disturbi", spiega l'autore principale del lavoro, Keijiro Saku, della Fukuoka University in Giappone.

Inoltre, "è stato frequentemente dimostrato che le 'soda' aumentano il rischio di sindrome metabolica e malattie cardiovascolari. Tuttavia, finora l'associazione tra bere grandi quantità di questi prodotti e malattie cardiovascolari fatali, come l'arresto cardiaco, non era chiara".

Lo studio ha quindi confrontato l'incidenza, 'aggiustata' per età, dell'arresto cardiaco al di fuori dell'ospedale con il consumo individuale di varie bevande (basandosi sui dati di spesa) tra il 2005 e il 2011 in 47 prefetture del Giappone. L'analisi si è concentrata sui 785.591 casi di infarto sottoposti a rianimazione, di cui 435.064 (il 55,4%) erano di origine cardiaca e 350.527 (il 44,6%) di origine non cardiaca. Questi ultimi comprendevano fra le cause malattie cerebrovascolari, respiratorie, tumori e malattie esogene (4,8%, 6,1%, 3,5% e 18,9%, rispettivamente).

I ricercatori hanno scoperto che la spesa per bibite gassate è risultata significativamente associata con infarti di origine cardiaca, ma non con gli altri. Le spese per altre bevande, tra cui tè verde, tè nero, caffè, cacao, succo di frutta o verdura, latte fermentato, latte e acqua minerale non erano invece significativamente associate con questi eventi.

"Il consumo di bevande gassate è significativamente e positivamente associato con arresti cardiaci in Giappone - assicura Saku - in particolare l'acido presente in questi prodotti potrebbe svolgere un ruolo importante in tale legame. Limitarne il consumo potrebbe essere benefico per la salute".

1 settembre 2015 ADNKronos
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