Vienna, 30 mar. (AdnKronos Salute) - Una "società sotto assedio", paralizzata dal format del terrore coniato dall'Is e diventato virale sui nuovi media dell'era 2.0. Gli esperti lanciano l'allarme in occasione del 23esimo Congresso dell'Epa, l'Associazione europea di psichiatria, che si chiude domani a Vienna: "Crescono le paure e diminuiscono i sogni", sintetizza Claudio Mencacci, past president della Società italiana di psichiatria (Sip). "Emotività estrema, angoscia, panico, paura, smarrimento, la sensazione di fragilità e di essere sotto attacco su due fronti. Da un lato la crisi economica, il terrorismo dall'altro".
Colpisce "circa 4 italiani su 10", stima il medico descrivendo "un blocco psicologico che sta assumendo i contorni della sindrome: la gente inizia a disertare i maxi-eventi collettivi, a evitare i mezzi pubblici, gli spostamenti e i viaggi. Sta addirittura aumentando l'utilizzo dei giubbotti antiproiettile da parte della gente comune. C'è il bisogno diffuso di sentirsi in qualche modo fisicamente protetti".
Il direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano ricorre alla mitologia greca per definire il nuovo fenomeno: "E' la 'deimosfobia' e nasce da Deimos, dio del terrore figlio di Ares e Afrodite, che con il fratello Phobos accompagnava il padre in battaglia. Paura e terrore insieme. La paura del terrore, appunto". Da Paese a Paese cambiano i numeri e i motivi, precisa Mencacci. "Le indagini europee ci dicono che la paura raggiunge percentuali massime in Francia (90%) e Gb (70%). Il dato è molto alto anche in Spagna e in altre nazioni che hanno sperimentato attacchi diretti. Per l'Italia un conto preciso non è stato fatto, ma possiamo stimare un 40% di persone vittime di una sensazione di forte minaccia sociale. All'incertezza economica e alla disoccupazione giovanile si aggiunge l'orrore" delle teste decapitate e degli attentati. (segue)