Salute

Salute: l'indagine, tra selfie e social adolescenti da 7 a 13 ore sul web

Roma, 11 feb. (AdnKronos Salute) - Difficile vedere un teenager senza telefonino in mano. E ora la conferma arriva da un'indagine, secondo cui tra selfie e social i nostri figli passano in media 7 ore al giorno sul web, ma c'è anche chi arriva a 13 ore. I dati sono stati raccolti dall'Osservatorio sulle tendenze e comportamenti degli adolescenti, presieduto da Maura Manca, psicoterapeuta e direttore di AdoleScienza.it, su un campione composto da circa 7.000 adolescenti di tra i 13 ei 18 anni di 11 città campione in tutta Italia, dal Nord al Sud.

Ebbene, il 95% degli adolescenti ha almeno un profilo sui social network, fino alla gestione parallela di 5-6 profili e di 2-3 App di messaggistica istantanea. Calcolando che ormai la maggior parte degli adolescenti possiede uno smartphone di ultima generazione, il 50% anche un tablet, spesso collegati alla smart-tv, i ragazzi hanno un accesso estremamente facilitato e soprattutto continuativo alla Rete. I giovani infatti dichiarano di passare in media 7 ore della loro giornata con lo smartphone in mano, fino a un massimo di 13 ore extrascolastiche. E il 71,5% lo utilizza anche durante l'orario scolastico. Questi adolescenti tengono a portata di mano il telefono quasi tutto il giorno e il 12%, oltre un ragazzo su 10, si sveglia durante la notte per leggere le notifiche e i messaggi.

Il 64%, poi, ha paura che si scarichi il cellulare o che non prenda fuori casa e questa condizione nel 32% genera ansia, rabbia e fastidio. "Si chiama nomofobia - spiegano gli autori dell'indagine - e deriva da 'no mobile' e fobia, ossia la paura di rimanere senza connessione". Uno dei dati più allarmanti è che l'11% ha anche un profilo finto che nessuno conosce o che conoscono solo in pochi amici, non genitori, con cui si addentra nei meandri più nascosti della Rete e non è minimamente controllabile.

L'aspetto che caratterizza gli adolescenti di oggi sono i selfie: mediamente i ragazzi ne scattano in media tra i 3 e gli 8 al giorno, con punte massime di 100. Il 31% degli adolescenti si fa i selfie per ricordo, l'11% per noia e l'8,5% per ridere. Il 15,5% condivide tutti i selfie sui social network e su WhatsApp, soprattutto le femmine. Circa un adolescente su 10, inoltre, fa selfie pericolosi in cui mette potenzialmente a repentaglio la propria vita, soprattutto i maschi.

Il 18% ha partecipato a una moda a catena sui social e il 50% è stato nominato, ossia chiamato in causa in una di queste catene. Per lo più si tratta di sfide "alcoliche, tra cui bere ingenti quantità di alcol in pochissimo tempo e nei luoghi o posizioni più improbabili".

Con selfie mentre si vomita o in condizioni vicine all'intossicazione alcolica. A queste si aggiungono le mode in cui il corpo e la magrezza hanno un ruolo centrale (Thigh Gap, Bikini Bridge, Sfida della clavicola, Belly Slot (fessura nella pancia) e Belly Button, far girare braccio dietro la schiena fino a toccarsi l'ombelico). Ormai il numero di follower, di 'mi piace' e di commenti positivi condiziona l'autostima e l’emotività di molti ragazzi: secondo il 55% è importante il numero di like che si ottengono sui social e il 17,5% li conta, guarda chi li mette, quando e si fa condizionare.

Il 94% utilizza Internet per parlare con gli amici, il 58% per noia, il 56% per studiare, il 69% per guardare film in streaming e ascoltare musica, il 44% per giocare online, il 24% per guardare i siti porno e il 6,4% per il sexting. Fra le insidie "il cyberbullismo di cui è vittima il 6,3% degli adolescenti (il 18,6% dichiara di subire episodi di bullismo tradizionale), il sesso online attraverso WhatsApp e il grooming". Il 29% degli adolescenti ha paura di essere contattato da qualcuno con l'intenzione di adescarlo. Un aspetto di cui si parla poco, ma che è in netta espansione, è legato alla diffusione del gioco d'azzardo online e delle scommesse online soprattutto tra i più piccoli. Parliamo di quel 12,5% degli adolescenti che gioca d'azzardo online.

Sta poi "prendendo piede tra gli adolescenti la vendetta pornografica, ossia il pubblicare questo tipo di contenuti dopo essere stati lasciati o traditi, appunto per vendicarsi". I numeri sono ancora bassi: l'1,1% dichiara di aver subito questo tipo di comportamenti, ma è un fenomeno "in netta espansione", tant'è che il 4% dichiara di essere stato minacciato della pubblicazione di una propria foto intima.

Tantissimi adolescenti, soprattutto femmine, vengono ricattati della pubblicazione di foto che li ritraggono in posizioni e atteggiamenti sexy, in cambio di favori sessuali. "Alcune ragazze ricattano i maschi in cambio di beni materiali, in genere soldi o ricariche e accessori per il telefonino".

E ancora: "Il 10% degli adolescenti (un ragazzo su 10) ha fatto selfie intimi o senza i vestiti e il 3% pubblica queste foto intime sui social network per mettersi in mostra. Il 2% dichiara di aver fatto sesso davanti ad una webcam". E i genitori? Il 94% non controlla il cellulare dei figli o i movimenti che fanno nella Rete.

11 febbraio 2016 ADNKronos
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