Roma, 11 set. (AdnKronos Salute) - Capacità di concentrazione, maggior livello di attenzione, autocontrollo e migliori risultati scolastici: sono tanti i benefici collegati a una regolare attività sportiva extra curriculare, così come emerge da una ricerca dell'Università del Montreal pubblicata sugli 'Annals Journal of Health Promotion', che ha incluso circa 2.700 studenti canadesi nati tra il 1997 e il 1998. "L'ambiente dello sport è da sempre un luogo sano che tiene impegnati i ragazzi in maniera virtuosa, con benefici come lo sviluppo del senso di gruppo e di cooperazione, il rispetto dei ruoli, il senso di responsabilità", spiega Andrea Grasso, specialista in Ortopedia e direttore del Trauma Sport Center della casa di cura Villa Valeria di Roma.
"Questo ha effetti diretti sul comportamento e il rendimento scolastico, ma soprattutto il senso di autodisciplina acquisito nello sport si riflette anche nell'attenzione in classe e nello svolgimento dei compiti a casa. Le numerose ricerche condotte sull'argomento hanno messo in luce molti effetti positivi di una regolare attività fisica e sportiva: i giovani atleti hanno voti più alti della media, specialmente nella lingua madre e in matematica, si diplomano in tempo e fanno meno assenze", prosegue Grasso. "Una interessante ricerca inglese su 5 mila ragazzi ha rilevato, ad esempio, che un esercizio di 17 minuti in più al giorno per i maschi e 12 minuti per le femmine migliora i risultati scolastici nelle materie scientifiche e i benefici perdurano negli anni successivi".
Gli studi dimostrano che "anche dopo soli 5 minuti di attività fisica i soggetti mostrano risultati migliori nei test che misurano abilità intellettuali. Ma lo sport ha effetti anche sulla quantità e qualità dei compiti a casa: il 48% degli atleti si dedica allo studio a casa per tre ore in più alla settimana rispetto a coloro che non fanno attività extra-curriculare. Gli studenti di medie e superiori che fanno sport perdono il 51% in meno di giorni di scuola e presentano il 42% in meno di assenze ingiustificate. I giovani atleti, inoltre - continua l'esperto - sono meno coinvolti i risse e atti vandalici (rispettivamente il 27 e il 28% in meno)".
L'attività fisica limita anche il rischio di obesità e porta a uno stile alimentare più sano ed equilibrato. Ricerche effettuate scansionando il cervello di un gruppo di persone cronicamente sedentarie che si sono sottoposte ad un training fisico, aggiunge Grasso, hanno evidenziato un aumento del volume dell'ippocampo, la zona del cervello associata a memoria e apprendimento. "La salute dei giovani sportivi è sempre più tutelata - sottolinea lo specialista - L'attività sportiva agonistica è regolamentata dal decreto ministeriale del 18 febbraio 1982, mentre la quella amatoriale ludico-motoria e quella non agonistica sono disciplinate dal Decreto ministeriale del 24 aprile 2013 e dall'art.
42-bis della Legge 09/08/2013 n. 98. Inoltre si tiene conto delle Linee guida emanate del ministero della Salute. Il certificato di idoneità sportiva - conclude - è a tutela degli atleti di ogni età, non solo agonisti".