Salute

Sport e integratori non sono così efficaci contro il declino cognitivo

Due studi pubblicati su Jama fanno il punto sugli effetti dell'attività fisica e della supplementazione di nutrienti sulla funzione cognitiva?

L'attività fisica e la supplementazione di nutrienti hanno effetti sulla funzione cognitiva? Se lo domandano due studi pubblicati su Jama. Nel primo lavoro della Wake Forest School of Medicine, è stato valutato se un programma di attività fisica di 24 mesi si possa tradurre in una mente più "brillante", in un minor rischio di disturbi cognitivi lievi o demenza, o entrambi, a confronto con un programma di sola educazione sanitaria.

I ricercatori hanno scoperto che un'attività fisica di moderata intensità non porta a un miglioramento della funzionalità cognitiva globale o specifica rispetto alle semplici lezioni di educazione alla salute: non è stata notata alcuna differenza significativa tra i gruppi nell'incidenza di disturbi o demenza (13,2% vs 12,1%), anche se questo risultato ha un limitato potere statistico.

«La funzione cognitiva è rimasta stabile nei 2 anni per tutti i partecipanti. Ma non possiamo escludere che entrambi gli interventi siano riusciti a mantenere tale funzione», ipotizzano comunque gli autori.

Sebbene possa avere meno effetto contro il declino cognitivo, lo sport è però molto utile per malattie anche diversissime fra loro. Nessuna medicina agisce a così ampio raggio. Ve lo raccontiamo in un approfondito articolo di Margherita Fronte sul numero 275 di Focus, in edicola fino al 22 settembre 2015. Focus è anche su iOS - Android - Amazon - Zinio (web). E per non perderti nessun numero abbonati qui

Gli integratori non funzionano. In un altro studio, Emily Chew del National Eye Institute di Bethesda e colleghi hanno testato gli effetti della supplementazione orale con nutrienti sulla funzione cognitiva. Anche in questo caso, non ci sono state differenze statisticamente significative quanto a funzione cognitiva fra i partecipanti che hanno ricevuto integratori alimentari (vitamina C, betacarotene, zinco) rispetto a quelli che non li hanno assunti.

«Il processo di declino cognitivo si può verificare nel corso di decenni, dunque una supplementazione alimentare a breve termine, somministrata quando è troppo tardi, può non essere efficace», spiegano gli autori.

26 agosto 2015 ADNKronos
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