Roma, 16 set. (AdnKronos Salute) - "Campagne di questo tipo, a forte impatto, sono utilissime a tenere alta la guardia su un tema così importante come l’alimentazione sul quale una donna in gravidanza ha il dovere di porre attenzione". Lo afferma Claudio Giorlandino, ginecologo, segretario generale Sidip, Italian College of Fetal Maternal Medicine, commentando le immagini choc diffuse in Brasile per sensibilizzare le mamme sui rischi per il feto e il neonato legati a scelte alimentari errate.
"Se la madre si nutre male e aumenta anche di peso - spiega Giorlandino all'Adnkronos Salute - il suo comportamento alimentare può predisporre il feto a un dismetabolismo, ossia all'alterazione del metabolismo. E una tipica malattia del dismetabolismo è il diabete. C’è da dire che da noi le donne in gravidanza sono più attente alla dieta. Tra l’altro si tratta di una dieta mediterranea".
Ma la gravidanza, evidenzia, "non è una malattia e deve essere vissuta con estrema serenità. Se stravolgere le proprie abitudini in vista di una possibile gravidanza è controindicato, perché può provocare eccessivo stress, adottare alcuni comportamenti può essere di grande aiuto. Non solo per il concepimento, ma anche per migliorare il proprio stato di salute. L'alimentazione è importantissima. Un regime corretto riduce il rischio di malattie croniche, anche gravi, a carico del nascituro, quali diabete, obesità, patologie cardiovascolari, tumori e malattie mentali".
"La dieta migliore, da questo punto di vista, è quella mediterranea, che in sintesi prevede di consumare fra le tre e le cinque porzioni al giorno di frutta e ortaggi, meglio se crudi", dice Giorlandino, che consiglia di "preferire i cereali integrali a quelli raffinati; mangiare almeno un paio di volte alla settimana il pesce azzurro, ricco dei cosiddetti 'grassi buoni', che proteggono cuore e arterie. Per i condimenti optare per l’olio extravergine di oliva, che contiene vitamina E e polifenoli, sostanze fondamentali per l’organismo".
"E' utile, poi, se possibile, prediligere i prodotti provenienti da aree vicine e, quindi verosimilmente meno ricchi di conservanti, sostanze che possono diminuire la fertilità. Infine - ricorda - gli esperti consigliano di preferire i prodotti certificati e coltivati senza il ricorso a pesticidi e concimi chimici, fattori che ostacolano il concepimento".