A Verona è disponibile un test del Dna che fornisce, in meno di 60 giorni, l'intero contenuto del proprio genoma da leggere in un report scaricabile sul proprio iPad o su un sito web protetto, il tutto a partire da un semplice prelievo di sangue. È il primo servizio in Italia messo a disposizione anche dei singoli cittadini, realizzato da Personal Genomics, spin-off dell'università di Verona nato all'interno del Dipartimento di Biotecnologie.
Da oggi chiunque ne faccia richiesta, attraverso un medico, potrà gettare uno sguardo sul proprio patrimonio genetico, per «conoscere il rischio di sviluppare una patologia che abbia una componente genetica e quindi di considerare appropriate misure di prevenzione», afferma Massimo Delledonne, direttore scientifico di Personal Genomics e direttore del Centro di genomica funzionale dell'ateneo. Anche per «proteggere i futuri figli o prevedere la propria risposta ai farmaci».
Due i test genetici a disposizione: il primo indirizzato a chiunque voglia avere accesso all'enorme quantità di dati contenuti nel proprio Dna, e il secondo indicato per chi, affetto da una patologia, voglia avere informazioni sulle basi genetiche della malattia, in modo da definire terapie più mirate.
È molto importante ricordare che «svelare l'eventuale predisposizione a sviluppare una patologia non significa la certezza di ammalarsi», precisa Delledonne. La consapevolezza del rischio, invece, è utile per programmare controlli mirati e adottare stili di vita adeguati in funzione preventiva. Questo apre almeno una questione etica importante: dal test potrebbero emergere predisposizioni a malattie per le quali non esiste, ad oggi, una cura, e saperlo in anticipo potrebbe destabilizzare la persona che si è sottoposta all'analisi. Tuttavia, per la lettura e l'interpretazione dei risultati il richiedente può ricorrere alla consulenza di un genetista, oppure escludere dall'indagine sulle 1.700 condizioni genetiche analizzate dal test quelle correlate a determinate patologie.
I laboratori di Personal Genomics effettuano il test dall'inizio del 2013. «Abbiamo già analizzato oltre 500 Dna: quelli di pazienti di numerosi ospedali all'estero e in Italia, tra cui il Sant'Orsola di Bologna, i cui medici ci inviano il materiale da studiare per avere un servizio di supporto alla clinica nel trattamento delle leucemie», afferma Delledonne. Da oggi, il primo passo per chi desidera far sequenziare il proprio Dna è richiedere il servizio attraverso un medico, con il quale compilerà una scheda con la storia medica personale e quella della famiglia. Quando il test è stato pianificato, si tratta poi di aspettare solo 60 giorni per i risultati.