Catania, 27 ott. (AdnKronos Salute) - Il 40% dei nostri pasti viene consumato fuori casa. Bar, ristoranti, mense aziendali, refezioni scolastiche. La figura dei cuochi diventa, dunque, sempre più centrale per la nostra buona salute a tavola. Lo chef Carlo Cracco non smette di sottolinearlo nel suo intervento al congresso della Federazione medico sportiva italiana (Fmsi) che si è concluso a Catania, al Teatro Bellini.
Per Cracco, la salute a tavola è garantita da cuochi che sappiano scegliere gli ingredienti rispettandone le caratteristiche nella fase di cottura. Con questo intervento si è chiusa la sessione del congresso dedicata all’alimentazione, mentre alla professoressa Cristina Alberini, ricercatrice della New York University, esperta dei meccanismi molecolari della memoria a lungo termine, è toccato il compito di illustrare a che punto sono gli studi sugli effetti dell’attività fisica sulle funzioni cognitive e i meccanismi biologici del cervello. Studi relativamente recenti e sui quali si stanno concentrando gli sforzi di ricercatori e gruppi di studio internazionali, ma che già confermano gli effetti benefici sulle funzioni cognitive, sulle sinapsi e su alcuni fattori di crescita.
Dall’Unità d’Italia a oggi la vita media degli italiani si è allungata di 30 anni; nel prossimo decennio 1 italiano su 3 avrà più di 75 anni, ma il 70% degli 'ultra 65enni' ha sviluppato o svilupperà da una a due patologie croniche legate all’invecchiamento. Bastano questi numeri per far dire al professore Luigi Fontana, ordinario di medicina e nutrizione dell’Università di Brescia nonché ricercatore della Washington University di Saint Louis, che così come strutturato oggi il servizio sanitario non potrà reggere i costi crescenti determinati dall’allungamento della vita media degli italiani.
Per Fontana, relatore alla terza giornata del congresso nazionale dei medici sportivi italiani, è essenziale che la ricerca biomedica si concentri sugli interventi che, rallentando l’invecchiamento, prevengono e ritardano il sopraggiungere delle malattie croniche: l’alimentazione svolge un ruolo essenziale e gli studi, tuttora in corso, mettono in evidenza che un ridotto apporto calorico mantiene giovane più a lungo l’organismo.
Le minacce alla salute e al nostro benessere - sottolineano gli esperti - non provengono solo dalle cattive abitudini, il rischio sta anche nella contraffazione degli alimenti e dei farmaci. Un rischio sempre più concreto, con le mafie di tutto il mondo che hanno da tempo messo le mani nell’agroalimentare e nella produzione e vendita di farmaci. Il Generale Cosimo Piccinno, comandante dei Nas, ha illustrato ai partecipanti al congresso della Fmsi l’attività di contrasto messa in atto dal Nucleo sntisofisticazioni dell’arma dei Carabinieri.
I dati parlano da soli, in particolar modo quelli relativi alla vendita dei farmaci contraffatti su internet. Nella rete si vende di tutto: antidepressivi, steroidi, antibiotici, stimolanti. "Per ogni euro investito nella contraffazione dei farmaci il ritorno per le mafie è di circa 2.500 euro", ha detto Piccinno. Per il comandante dei Nas, all’azione di controllo e alla repressione, bisogna affiancare un programma di comunicazione attraverso una giornata che le scuole italiane potrebbero dedicare all’informazione sulla sicurezza alimentare e i pericoli dell’acquisto dei farmaci online.