Roma, 2 ott. (AdnKronos Salute) - Ha fatto il giro del mondo nei mesi scorsi la ricerca che collegava un elevato consumo di olio di palma con il rischio di aprire la strada al diabete. Ma ora su 'Diabetologia' arriva un 'erratum' inviato dallo stesso team italiano che ha firmato l'articolo. Una correzione, in cui si precisa che gli animali usati per l'esperimento sono stati nutriti con una dieta ricca di grassi, ma composta per il "60% di energia da olio di palma idrogenato". Una tecnica, quella dell'idrogenazione, che però non viene usata dall'industria alimentare.
Proprio questa errata informazione, corretta ora nella pubblicazione degli stessi autori diretti da Francesco Giorgino dell'Università di Bari, aveva portato a concludere che l'olio di palma in eccesso poteva aprire la strada al diabete.
"Sfortunatamente i dettagli della dieta ricca di grassi forniti nella sezione dell'articolo erano scorretti", scrivono gli autori. La dichiarazione di errore evidenzia dunque che l'effetto rilevato dallo studio deve essere attribuito all'uso di grassi idrogenati in eccesso, e non di olio di palma, che non richiede affatto per gli usi nell'alimentazione umana del processo di idrogenazione, ritenuto da anni dannoso per la salute. Questo perché l'olio di palma di fatto è già allo stato solido e pertanto non richiede tale processo, a differenza di altri oli vegetali.