Roma, 28 apr. (AdnKronos Salute) - Raffreddori, tosse, mal di gola, febbriciattole e anche disturbi gastrointestinali. E' lunga la 'coda' delle malattie invernali: influenza, ma soprattutto sindromi da virus cugini. "Abbiamo sicuramente più casi dello scorso anno, nello stesso periodo", spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università di Milano che stima circa 100 mila casi in corso, tra forme respiratorie - "fortunatamente non molto intense" - e "gastrointestinali da enterovirus".
La 'resistenza' delle malattie invernali, spiega Pregliasco all'Adnkronos Salute, "è un trend a cui stiamo assistendo negli ultimi anni, favorito anche dagli sbalzi climatici repentini che ormai caratterizzano le nostre stagioni". Ma, secondo Paolo Misericordia, direttore del Centro studi della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) quest'anno a peggiorare la situazione c'è stata la riduzione del numero dei vaccinati. "Nel mese di marzo, nei nostri studi, abbiamo registrato una coda influenzale rilevante. Questo perché i virus hanno circolato molto di più. E persino le persone molto anziane vaccinate sono state meno protette. Questo perché non c'è stato l'effetto 'gregge' che, limitando la circolazione dei virus, offre un'ulteriore protezione".
In questo momento "le nostre sale d'attesa cominciano a essere meno affollate, ma resta un certo numero di persone alle prese con virus respiratori, mentre sta circolando una forma gastroenterica fastidiosa. Dura 48-72 ore e, per questo lasso di tempo, è impossibile per i pazienti lavorare. Stanno cominciando poi le pollinosi e le patologie allergiche con un buon numero di pazienti colpiti", conclude.