Roma, 10 giu. (AdnKronos Salute) - Istituzione di un osservatorio per il monitoraggio delle 'app' legate alla salute e la costituzione di siti e/o portali accreditati scientificamente. L'incentivazione delle industrie a produrre app effettivamente utili per la salute dei cittadini. La promozione sociale di un uso critico delle nuove applicazioni per la salute, evitando forme eccessive di salutismo e di medicalizzazione. Sono alcune delle indicazioni contenute nel parere 'Mobile-health e applicazioni per la salute: aspetti bioetici', approvato all'unanimità dal Comitato nazionale per la bioetica, il cui testo è stato redatto da Laura Palazzani, vicepresidente del Cnb.
Alla luce dell'analisi etica il Comitato esprime alcune raccomandazioni: l'elaborazione di criteri condivisi a livello internazionale per classificare applicazioni per la salute come dispositivi medici, distinguendoli da quelli che non sono dispositivi medici; la promozione di una ricerca interdisciplinare tra informatici, progettisti e medici, insieme esperti di etica, scienze cognitive e sociali, nella fase di progettazione, sperimentazione e valutazione delle applicazioni; l'identificazione di responsabilità delle compagnie che producono app, nell'ambito dei profili di sicurezza e privacy; la promozione di un'appropriata informativa e una trasparente comunicazione all'utente al momento dell'utilizzo dell'app, con una specifica attenzione ai minori.
E ancora, l'implementazione della informazione ed educazione dei medici, al fine di consentire l'acquisizione di competenze specifiche nella consapevolezza della rilevanza di conservare e non impoverire il rapporto interpersonale con i pazienti; la promozione di studi sull'impatto dell'uso delle app, in particolare sull'identità personale e relazionale; infine, il monitoraggio e un'adeguata educazione delle categorie particolarmente vulnerabili (minori, anziani, disabili) al fine di garantire la non discriminazione.