Roma, 26 gen. (AdnKronos Salute) - Sono oltre 100 mila i nuovi obesi in Italia ogni anno e quasi 200 mila le persone in sovrappeso, per un totale che supera oggi la ragguardevole cifra di 27 milioni di concittadini 'oversize', poco meno del 60% degli italiani adulti. E l'obesità costa al sistema Paese 9 miliardi di euro tra spese sanitarie, calo di produttività, assenteismo, mortalità precoce. Sono solo due degli aspetti fotografati nel documento 'Il burden of disease dell'obesità in Italia', realizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory (Ibdo) Foundation e illustrato in un incontro promosso da Novo Nordisk.
"Sovrappeso e obesità sono in continua crescita nel nostro Paese - ribadisce Antonio Nicolucci, presidente Center for Outcomes Research and Clinical Epidemiology (Core) e coordinatore del Board sul Burden of disease dell'obesità di Ibdo Foundation - Secondo Istat fra il 2001 e il 2010 sono cresciuti di circa due milioni gli italiani in sovrappeso e di oltre un milione quelli francamente obesi. Ciò significa, appunto, che ogni anno in Italia diventano obese oltre 100 mila persone".
"La questione è seria, perché nonostante nel comune sentire si tenda a considerare l'eccesso di peso, e persino l'obesità, ancora come condizione estetica - dice Antonio Caretto, presidente Adi-Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica - l'obesità è una vera e propria malattia. E' causa di aumentato rischio di diabete, di patologie cardiovascolari e di alcune forme di tumore; essere sovrappeso od obesi riduce il benessere psicologico, ha un impatto negativo sulla funzionalità fisica, con diminuzione della capacità di compiere anche le più semplici attività quotidiane, e sulla funzionalità sociale, con depressione, distress, cattiva qualità di vita".
I dati Istat 2013, rielaborati nel rapporto Ibdo, evidenziano una crescita progressiva della percentuale di persone che, al crescere del peso corporeo, riportano difficoltà funzionali in diverse aree: 1 obeso su 3 non riesce a chinarsi o a salire una rampa di scale, 1 su 5 percorre con difficoltà 200 metri e via via sino a non essere in grado di fare il bagno o alzarsi dal letto, vestirsi, sollevarsi da una sedia.
"Sino a oggi l'obesità è stata una malattia piuttosto orfana di cure - dice Paolo Sbraccia, presidente della Società italiana dell'obesità (Sio) - erano più di 10 anni che si attendeva un nuovo farmaco, ora finalmente disponibile". E' infatti sbarcato in Italia il nuovo farmaco a base del principio attivo liraglutide (Saxenda*, Novo Nordisk), che favorisce la perdita di peso ed è dispensabile su prescrizione medica in soluzione iniettabile in penne preriempite pronte all'uso.
"Liraglutide - spiega l'esperto - è un analogo del Glp-1 che si è dimostrato efficace nel trattamento del sovrappeso e dell’obesità.
È un farmaco 'intelligente', che interagisce con uno specifico interruttore nel cervello che regola l'appetito. È efficace e sicuro, dotato di un meccanismo d'azione specifico per la riduzione del peso". Il prodotto riduce il peso corporeo prevalentemente attraverso la perdita di massa grassa, regola l'appetito aumentando le sensazioni di pienezza e di sazietà e diminuendo contemporaneamente le sensazioni di fame e di desiderio di consumo di cibo, inducendo quindi una riduzione dell'apporto di cibo.