Roma, 12 nov. (AdnKronos Salute) - Un'alternativa alla dieta senza glutine, per non dover rinunciare agli alimenti 'proibiti' come pasta, pane, pizza. E' l'obiettivo della ricerca sulla celiachia: "La scienza sta portando avanti una serie di tentativi, penso alla pillola in grado di ridurre il glutine in piccoli fermenti così da renderlo non tossico per lo stomaco del paziente o a un farmaco in grado di bloccare l'azione nociva del glutine a livello intestinale. La grande speranza, poi, è mettere a punto un vaccino, che potrebbe rappresentare la soluzione definitiva. Per arrivare a questo però occorrono ancora anni". E' il quadro tracciato da Umberto Volta, professore del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell'Università di Bologna, intervenuto al convegno 'Celiachia oggi - Giornata sulla celiachia', che si è tenuto alla Fondazione Istituto insubrico di ricerca per la vita a Gerenzano (Varese).
"Oggi la dieta senza glutine resta la cura più efficace per contrastare il morbo celiaco", ricorda l'esperto. Ma la nuova frontiera della ricerca sulla celiachia è arrivare a mettere a punto un vaccino o comunque soluzioni diverse rispetto alla dieta senza glutine, che ancor oggi rappresenta il rimedio più efficace.
"Da anni - ricorda il presidente della Fiirv, Angelo Carenzi - il nostro centro ha intrapreso un programma di ricerca di un enzima in grado di metabolizzare gli spezzoni tossici del glutine e rendere possibile l'introduzione nella dita di un paziente celiaco anche cibi quali la pizza o il pane. L'argomento poi è strettamente legato all'alimentazione, uno dei temi cardine di Expo". La celiachia e le patologie correlate sono in costante aumento a livello mondiale: si sta, infatti, assistendo a un allargamento del problema anche nei Paesi emergenti, come ad esempio Cina e India, dove i regimi alimentari si stanno velocemente modificando. Una crescita che interessa anche i bambini.