Milano, 10 dic. (AdnKronos Salute) - Divano, joystick e pantofole. Un buon modo per godersi le prossime settimane, tra un cotechino e un panettone, è concedersi qualche partita al proprio videogioco preferito. Sull'argomento gli scienziati sono divisi tra chi sostiene che i videogame distraggano e aumentino l'aggressività e chi invece pensa che possano aumentare la coordinazione occhio-mano e rafforzino il cervello. Adesso un nuovo lavoro ha dimostrato che i videogiochi in 3D potenziano fino al 12% la memoria nell'arco di 2 settimane. Proprio la stessa percentuale che, secondo gli esperti, si perde tra i 45 e i 70 anni. Lo studio, condotto da un gruppo di ricerca americano della University of California, è stato pubblicato sul 'Journal of Neuroscience'.
Gli scienziati, riporta il 'Telegraph' che ha ripreso lo studio, hanno selezionato alcuni studenti universitari senza esperienza di gaming e li hanno fatti giocare ad Angry Birds (un gioco 2D disponibile sui loro dispositivi mobili), o a Super Mario 3D World, che ha un ambiente intricato in 3 dimensioni. I partecipanti hanno passato davanti agli schermi 30 minuti al giorno per 2 settimane. "I giochi in 3D hanno qualcosa che manca a quelli bidimensionali - spiega Craig Stark, uno degli autori dello studio - Hanno più informazioni spaziali da esplorare. E poi sono più complessi, con più nozioni da apprendere".
Prima di iniziare il 'training', gli studenti sono stati sottoposti a un test di memoria che consisteva nella categorizzazione di una serie di immagini di oggetti appartenenti alla vita quotidiana. Ripetuto a 2 settimane di distanza con figure leggermente alterate, i ragazzi hanno migliorato la loro performance del 12%. Riconoscere immagini lievemente modificate è qualcosa che si fa sempre peggio man mano che si invecchia, spiegano gli esperti.
In passato altri ricercatori avevano evidenziato effetti positivi da Super Mario. Per esempio, Simone Kuhn del Max-Planck Institute of Human Development di Berlino, ha trovato che giocare per 2 mesi al videogame farebbe crescere alcune aree del cervello dei partecipanti, in particolare quelle coinvolte con la navigazione e il controllo motorio.
Per Stark il passo successivo è stato quello di utilizzare i risultati di questa ricerca per aiutare le persone avanti negli anni a invertire o rallentare gli effetti dell'invecchiamento sul cervello. "Non tutti possono fare vacanze in giro per il mondo, ma possiamo fare molte altre cose per tenerci cognitivamente impegnati e attivi. In questo senso i videogiochi possono essere un'interessante strada percorribile".