Roma, 9 ott. (AdnKronos Salute) - Sono accoccolati nel pancione della mamma, ma sembrano già sentire la musica e reagire ai suoni con dei movimenti simili al canto. Secondo un nuovo studio pubblicato su 'Ultrasound', questo accade già a 16 settimane di gestazione, se le note arrivano 'dall'interno'. Per la prima volta gli scienziati dell'Institut Marquès di Barcellona hanno mostrato infatti che il feto sarebbe in grado di rilevare i suoni già a questa età, e soprattutto di reagire muovendo la bocca e la lingua. A mostrarlo è un video in 3 D realizzato dagli scienziati, che rimbalza sulla stampa internazionale e sta emozionando il web.
Le orecchie del piccolo si sviluppano completamente a 16 settimane, ma finora si riteneva che questo non potesse udire fino a 18-26 settimane di gestazione. Ora il team di Marisa Lopez-Teijon spiega di aver 'fotografato' una risposta precoce alla musica trasmessa a livello intravaginale: il feto muove bocca e lingua come se cercasse di parlare o cantare. E smette quando si interrompe la musica. Una scoperta che, al di là dell'emozione nell'assistere a quella che appare come una precocissima risposta alla musica, potrebbe aprire la strada a nuovi metodi per consentire una diagnosi dei problemi di sordità già a livello fetale.
Il team ha usato un device, battezzato Babypod, sviluppato per questo studio, che si inserisce nella mamma, liberando le note. L'esperimento è stato condotto su un gruppo di donne tra la 14esima e la 39esima settimana di gravidanza; i ricercatori hanno utilizzato gli ultrasuoni per valutare le reazioni del feto alla musica. Le note erano emesse a livello addominale (sul pancione) e intravaginale, con lo speciale microfono, e tutti i piccoli hanno ascoltato la Partita in A minore di Johann Sebastian Bach.
Se prima di far partire i suoni i medici hanno visto che circa il 45% dei feti faceva movimenti spontanei degli arti e il 30% muoveva la bocca o la lingua (il 10% faceva 'linguacce'), una volta accesa la musica l'87% dei feti ha reagito con movimenti della testa e degli arti, accompagnati da "specifici movimenti di lingua e bocca", che si interrompevano quando si fermavano le note. Inoltre il 50% reagiva con movimenti di bocca e lunga molto ampi ed evidenti. Se invece sulla pancia della mamma venivano messe delle cuffie, non è stato rilevato alcun cambiamento facciale nei piccoli.
"La risposta fetale inizia a 16 settimane, con variazioni statisticamente significative nel corso della gravidanza", affermano gli studiosi. "La risposta è diversa per ogni feto e anche i livelli di reazione sono differenti ogni volta che la musica viene suonata".
Inoltre i gemelli hanno comportamenti simili. Ma secondo Claudio Giorlandino, ginecologo e segretario generale Sidip Italian College of Fetal Maternal Medicine, più che una reazione alla musica quelli dei piccoli sarebbero 'sbadigli'. "Lo sviluppo fetale presenta fasi ben precise in utero. A 18 settimane siamo ancora nella 'filogenesi'. A queste settimane di gestazione - dice all'Adnkronos Salute - non vi è nessuna possibilità che il feto tragga da un'esperienza sensoriale una risposta psicomotoria da adulto".
"Questo - prosegue - non avviene neanche dopo la nascita, fino a quando lo sviluppo ontogenetico si va integrando con l'esperienza del mondo circostante determinando la maturazione psicomotoria. Ciò che è accaduto, e che talvolta accade, è il movimento del cosiddetto 'sbadiglio' fetale, che comincia a essere presente già verso le 18 o 20 settimane. Che sia avvenuto mentre il feto ascoltava musica è una causalità ma, a mio vedere, credere in queste cose è bello e romantico e avvicina la madre al misterioso mondo dello sviluppo fetale".