Roma, 6 ott.(AdnKronos Salute) - "Riconoscere l'obesità come patologia cronica invalidante". E' la mozione che l'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi) presenterà l'11 ottobre al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Un 'passaggio' fondamentale per dare impulso alla creazione di una rete servizi ad hoc sul territorio, ha spiegato il presidente dell'Adi Antonio Caretto, al margine della presentazione della XVI edizione dell'Obesity day. Un evento organizzato dall'Adi, in programma il 10 ottobre, dedicato quest'anno al movimento - quello più semplice immediato, quotidiano e anche efficace come lo spostarsi a piedi - con lo slogan "Camminare è salute".
Il riconoscimento della malattia, secondo Caretto, "è un punto cardine. Si parla, infatti, di salute, di costi sociali, di gestione dei servizi pubblici. Questo perché riconoscere la patologia significa, ovviamente, dare importanza a tutti i percorsi di cura e assistenza ma anche dare ruolo, personale, risorse ai centri di riferimento, a livello regionale, in modo che si occupino e che curino le persone obese". Ma anche il paziente deve far la sua parte "deve essere consapevole di avere una patologia che può essere affrontata. Servono strutture pubbliche adeguate, dedicate non solo alla prevenzione ma anche alla presa in carico di quel 10% di popolazione italiana obeso e il 28% in sovrappeso, che deve essere curato".
Infine il riconoscimento ha una doppia valenza perché, conclude, "si innesca così un processo culturale scientifico ma anche sociale che può aiutare ad integrare le persone con questa patologia cronica invalidante. Dobbiamo finirla con i discorsi che si limitano al problema estetico o alla mancanza di volontà di chi vuol dimagrire ed è 'causa del suo male'. Oggi la scienza ci permette di andare avanti, oltre il pregiudizio".