Roma, 31 ago. (AdnKronos Salute) - Oltre 800 mila persone nel mondo si tolgono la vita ogni anno, con un numero 20 volte superiore di tentati suicidi. Statistiche spaventose, quelle dell'Organizzazione mondiale della sanità, che forse potrebbero cambiare anche grazie a uno studio presentato ad Amsterdam, all'European College of Neuropsychopharmacology. Il lavoro, firmato da Dina Popvic di Barcellona, ha indagato sul legame tra depressione e suicidio, scoprendo che se un paziente depresso presenta particolari sintomi, è almeno il 50% più a rischio suicidio.
Il team ha esaminato 2.811 pazienti afflitti da depressione, 628 dei quali avevano già tentato di uccidersi. Ogni paziente è stato intervistato e valutato da uno psichiatra, e i ricercatori hanno anche esaminato la storia sanitaria e familiare dei soggetti. Secondo gli studiosi, oggi con i criteri standard si identificano solo pochi pazienti a rischio. Ma esisterebbero delle spie comportamentali in grado di evidenziare le persone più vulnerabili. In particolare, se un paziente depresso ha comportamenti pericolosi (ad esempio guida spericolata, rapporti promiscui), agitazione psicomotoria e impulsività, il rischio che tenti il suicidio aumenta di almeno il 50%.
"Crediamo che valutare questi sintomi in ogni paziente depresso sia molto importante, e che abbia immense implicazioni terapeutiche. Molti di questi sintomi però non vengono riferiti spontaneamente: il medico - conclude Popovic - deve indagare in modo diretto".