Roma, 10 nov. (AdnKronos Salute) - Compilati in totale 1.357 questionari, con più di 200 centri in Italia che hanno offerto servizi di consulenza gratuita ai partecipanti. Numeri che testimoniano il grande successo della quattordicesima edizione dell'Obesity Day, promossa il 10 ottobre scorso in tutta Italia dall'Adi - Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica per sensibilizzare e informare la popolazione sul tema obesità come vera e propria patologia clinica.
Un successo che, afferma l'Adi, conferma un bisogno costante di informazione e approfondimento da parte della popolazione su questa patologia. Proprio per non spegnere i riflettori, da oggi - a un mese dall'Obesity Day - e fino alla prossima edizione, l'Associazione si impegnerà a inviare ogni mese ai media nazionali approfondimenti, dati aggiornati, riflessioni sul tema, ma soprattutto esempi virtuosi di iniziative già presenti in Italia e all'estero.
"Non è necessario diventare 'pazienti', e quindi ammalarsi, per iniziare a stare meglio. Sappiamo che tra le principali cause di sovrappeso e obesità c'è uno stile di vita sedentario che, unito ad errate abitudini alimentari, caratterizza sempre più i giovani - spiega Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi - Esistono però esempi virtuosi in Italia che mostrano come è possibile promuovere una buona educazione al movimento per famiglie e figli, giovani e adulti".
"Un esempio su cui accendiamo i riflettori - continua Fatati - è Eurobis (Epode Umbria Region Obesity Intervention Study) che vede l'Umbria regione pilota di un progetto europeo di educazione al movimento per le famiglie e i bambini. Un progetto che nasce proprio con lo scopo di combattere la tendenza al sovrappeso e all'obesità nei più piccoli. Tutte le azioni vedranno il coinvolgimento delle famiglie, della scuola, dei pediatri, delle autorità politiche locali, delle imprese che si occupano della filiera alimentare, delle associazioni sportive e dei responsabili della comunicazione".
Il progetto "mette a disposizione proposte concrete di movimento come esperienze di Urban Trekking o gite di gruppo, offrendo in rete possibilità di confronto e informazione", spiega Fatati, condividendo il progetto. Altra idea promossa dall'Adi è quella del progetto 'Beat the street', che in anni recenti ha coinvolto alcune scuole delle città di Londra, Shanghai, New York e Liverpool. "Non c'è ancora in Italia, ma è un esempio intelligente e vincente. L'idea è quella di incoraggiare i bambini a muoversi andando e tornando a scuola a piedi, motivando una sana competizione tra le diverse classi e scuole. Siamo certi che, parlando con questo linguaggio così vicino ai bambini, questa attività avrà largo seguito e successo.
Anche in questo caso l'Umbria sarà capofila dell'iniziativa".