Nella frenesia delle nostre giornate, il momento dei pasti finisce spesso sacrificato per la fretta o la poca organizzazione. Ma saltare la colazione, il pranzo o la cena non è un'abitudine priva di conseguenze: in base a un nuovo studio, la discontinuità nel rifornire di energie l'organismo può avere effetti anche molto seri sulla salute.
Risparmi tempo ma accorci la vita. La ricerca, compiuta sui dati di oltre 24.000 statunitensi sopra i 40 anni, ha trovato che limitarsi a un vero pasto soltanto nell'arco della giornata è connesso a un rischio più elevato di mortalità precoce; che saltare la colazione è associato a un rischio più alto di morte per problemi del cuore o dei vasi sanguigni e che sacrificare il pranzo o la cena è correlato a una probabilità più alta di morte precoce per varie cause, incluse quelle cardiovascolari.
Le conclusioni, pubblicate sulla rivista Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, mettono in discussione i benefici della pratica del digiuno intermittente e sottolineano l'importanza di dedicare cure e attenzione ad alimentare in modo puntuale l'organismo.
Stile di vita dannoso. «La nostra ricerca rivela che le persone che mangiano soltanto un pasto al giorno hanno un rischio di morte precoce più alto di quelle che fanno più pasti diurni», spiega Yangbo Sun, epidemiologo dell'Università del Tennessee tra gli autori dello studio. I problemi sorgono quando il salto dei pasti diventa una consuetudine, com'era nel caso del 30% dei partecipanti allo studio (un gruppo che includeva soprattutto maschi giovani, neri ma non ispanici, con livelli più bassi di istruzione e un modesto reddito familiare).
Legame significativo. L'abitudine di rinunciare ai pasti è più diffusa tra chi fuma di più e beve più alcol, tra chi non ha accesso a cibo nutriente a sufficienza, tra le persone che consumano più snack e alimenti poco sani, che danno meno energia.
Lo studio non ha indagato abbastanza in profondità per stabilire se saltare i pasti sia la causa diretta della mortalità precoce e dei problemi cardiovascolari. Piuttosto ha evidenziato una correlazione, che sembra "tenere", cioè rimanere valida, anche al variare di altre condizioni importanti per lo stile di vita, ossia se e quanto si fuma, se si fa attività fisica, quanto alcol si consuma o che tipo di alimentazione si osserva quando si porta cibo in tavola.
Un concentrato di energia. Una possibile spiegazione al rischio trovato, da confermare in ulteriori studi, è che saltare i pasti porti ad assumere tutte le calorie di cui abbiamo bisogno in una volta soltanto, causando squilibri per esempio nella regolazione del glucosio e una cattiva gestione del metabolismo. Non a caso e per le stesse ragioni, anche mangiare tutti e tre i pasti, ma a orari troppo ravvicinati, a meno di 4,5 ore l'uno dall'altro, è correlato a un rischio maggiore di mortalità precoce.
Considerazioni, queste, delle quali tener conto quando gli orari di lavoro, gli impegni familiari, la pressione sociale, le mode alimentari o i problemi economici concorrono a comprimere l'assunzione di cibo a una o due occasioni soltanto nell'arco della giornata.