I cambiamenti climatici stanno rendendo il cibo che mangiamo non solo più difficile da coltivare, ma anche meno sicuro. In particolare aumentano il rischio di tossinfezioni alimentari da Salmonella: a dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Applied and Environmental Microbiology.
Onnipresenti. I batteri del genere Salmonella sono patogeni che parassitano l'intestino di uomo e animali, nonché la causa più frequente di infezioni legate al consumo di alimenti. Si trovano nei liquami, nei fiumi e in altre acque, nel suolo, e non contaminano soltanto uova (come nel caso dei lotti appena richiamati dal Ministero della Salute) e carni crude, ma anche gli ortaggi, che possono infettare l'uomo se non correttamente lavati.
Vomito, febbre e diarrea. La Salmonella si presenta in natura in più di 2.000 varianti o sierotipi, ma la causa più comune di salmonellosi minori o non tifoidee (le forme meno gravi) nell'uomo è il batterio Salmonella enterica, che provoca sintomi gastrointestinali e che può essere pericoloso per i bambini, le donne in gravidanza e le persone immunocompromesse. Queste infezioni sono molto comuni anche nei Paesi industrializzati, e rischiano di diventare ancora più probabili a causa dei cambiamenti climatici.
L'habitat ideale. Un team di scienziati dell'Università del Wisconsin-Madison (Stati Uniti) ha scoperto che piante già infettate da altri patogeni e alterate dalla malattia favoriscono la persistenza della Salmonella enterica sugli ortaggi. Lo stesso effetto adiuvante sul batterio ha l'aumentata umidità del suolo ed entrambe le condizioni - suscettibilità delle piante alle malattie ed elevata umidità - sono rese più probabili dai cambiamenti climatici.
Attenzione al crudo. Gli scienziati hanno osservato che nelle foglie di lattuga infettate dal patogeno responsabile della maculatura batterica (Xanthomonas hortorum pv. Vitians) la sopravvivenza della Salmonella e il suo superamento dello strato esterno della foglia risultano facilitati. Lo stesso avviene nelle foglie sottoposte ad elevata umidità. «I cambiamenti climatici - concludono i ricercatori - aumenteranno il rischio di malattie alimentari derivanti dal consumo di prodotti crudi».