Roma, 10 nov. (AdnKronos Salute) - Non è un nuovo farmaco l'ultima scoperta contro i virus respiratori. Bensì il rame. Una ricerca dell'Università di Southampton ha evidenziato che questo metallo può contribuire a prevenire efficacemente la diffusione dei microrganismi: nel caso di questa sperimentazione, quelli alla base della sindrome respiratoria acuta grave (Sars) e della sindrome respiratoria del Medio oriente (Mers).
I coronavirus animali che 'passano' agli esseri umani possono provocare infezioni gravi, con un alto tasso di mortalità. I ricercatori hanno scoperto che il coronavirus 229E può rimanere contagioso su molte superfici comuni per diversi giorni, ma viene rapidamente distrutto quando si trova sul rame. Nell'articolo, pubblicato su 'mBio', la rivista della American Society for Microbiology, si ricorda che il coronavirus umano 229E produce una vasta gamma di sintomi respiratori, dal comune raffreddore a disturbi molto più letali come la polmonite.
Ma anche se è in grado di sopravvivere a materiali come piastrelle di ceramica, vetro, gomma e acciaio inossidabile per almeno 5 giorni, su rame e una serie di leghe di rame, questo virus viene rapidamente inattivato. Una scoperta importante, dato che molte infezioni possono essere contratte toccando superfici contaminate da goccioline di saliva provenienti da persone infette, o dal semplice tocco di una mano.
L'esposizione al rame, assicurano gli studiosi, distrugge il virus completamente e irreversibilmente, e questo ha portato i ricercatori a concludere che superfici di rame antimicrobico dovrebbero essere impiegate nelle zone comuni e in tutte i luoghi di aggregazione, per contribuire a ridurre la diffusione dei virus respiratori e tutelare la salute pubblica.