Milano, 21 dic. (AdnKronos Salute) - E' una proteina alleata della memoria l'ultima scoperta frutto della ricerca italiana. Uno studio coordinato dell'università Statale di Milano, pubblicato su 'Nature Communications', ha permesso di identificare una sostanza che nelle sinapsi - le strutture utilizzate dai neuroni per 'dialogare' fra loro - stabilizza recettori chiave nei meccanismi di plasticità neuronale e nel consolidamento della memoria a lungo termine.
Il glutammato è un aminoacido fondamentale per il metabolismo del cervello - ricordano dall'ateneo di via Festa del Perdono - E' il principale neurotrasmettitore eccitatorio a livello del sistema nervoso centrale, e molte malattie neurodegenerative sono caratterizzate da un'alterazione della trasmissione glutammatergica. In particolare, da una funzionalità aberrante dei recettori per il glutammato a livello delle sinapsi. Il gruppo coordinato da Fabrizio Gardoni e Monica Diluca, presso il Dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari dell'università degli Studi, si occupa da molti anni dello studio delle sinapsi eccitatorie glutammatergiche e dell'impatto della disfunzione sinaptica nelle malattie del sistema nervoso centrale.
I ricercatori milanesi hanno caratterizzato la struttura e la composizione macromolecolare e il meccanismo di funzionamento dei recettori Nmda per il glutammato, che svolgono un ruolo fondamentale nei meccanismi di plasticità neuronale e di consolidamento della memoria a lungo termine. Il lavoro, condotto in collaborazione con l'università del Piemonte Orientale, l'università di Bordeaux (Francia) e l'università di Newcastle (Gb), ha identificato e caratterizzato un nuovo meccanismo molecolare responsabile della stabilizzazione in sinapsi dei recettori Nmda. La ricerca ha portato all'identificazione di una proteina, la Rabphilin-3A, che legando i recettori ne determina un accumulo in sinapsi. Lì dove possono svolgere le loro importanti funzioni fisiologiche.
I risultati di questo studio - si legge nella nota della Statale di Milano - aggiungono "un ulteriore importante tassello nell'identificazione di nuovi approcci farmacologici per le numerose malattie del sistema nervoso centrale, come ad esempio le malattie neurodegenerative, caratterizzate appunto dalla un'alterazione della funzionalità dei recettori per il glutammato a livello delle sinapsi".
Inoltre questo lavoro, identificando un meccanismo responsabile della stabilizzazione dei recettori in sinapsi, rappresenta "un importante passo avanti nella comprensione degli eventi che determinano la formazione e la successiva stabilizzazione delle sinapsi durante lo sviluppo del sistema nervoso centrale".