Salute

Ricerca: la propensione al rischio cambia in base a dove si vive

Studio condotto su 77 Paesi dimostra che dove ci sono meno risorse le persone lottano di più

Milano, 8 gen. (AdnKronos Salute) - Il posto dove si vive determina la propria propensione al rischio. A dirlo un gruppo di ricercatori dell'università di Basilea e del Max Plank Institute for Human Development di Berlino, che hanno dimostrato che fattori come povertà e reddito giocano un ruolo importante. Il lavoro è stato condotto in 77 Paesi e i risultati sono stati pubblicati su 'Psychological Science'. In molti Stati, tra cui Germania, Russia e Usa, la volontà di assumersi rischi nella vita quotidiana diminuisce con l'età e i più propensi a prendere decisioni meno sicure sono i maschi. In altre nazioni, come Nigeria, Mali e Pakistan, il comportamento è più stabile e non fa registrare grandi variazioni in base all'età o al sesso.

Dopo aver osservato questo, i ricercatori hanno confrontato gli standard di vita di questi Paesi, evidenziando indicatori di disagio come povertà economica e sociale, tasso di omicidi, reddito pro capite e disuguaglianze. I risultati hanno indicato una chiara connessione tra gli standard di vita degli Stati considerati e la propensione dei cittadini ad assumersi rischi. "Abbiamo osservato che nelle Nazioni con un alto tasso di povertà e con difficili condizioni di vita, la propensione al rischio rimane elevata a ogni età - spiega Rui Mata, responsabile del Center for Cognitive and Decision Sciences dell'università di Basilea - Una ragione potrebbe essere che i cittadini di Paesi dove le risorse sono scarse devono competere più ferocemente gli uni contro gli altri rispetto a quelli degli Stati più benestanti".

"I risultati sottolineano il fatto che quando si studia lo sviluppo umano, dobbiamo considerare le interazioni tra gli uomini e il loro ambiente - aggiunge Ralp Hertwig, direttore del Center for Adaptive Rationality al Max Planck di Berlino - Per quanto riguarda la ricerca sul decision making, questo significa che, a differenza di quello che sostengono molti economisti, la propensione individuale al rischio non si può considerare stabile nel tempo. Il nostro studio dimostra che in molte culture le persone tendono a assumersi minori rischi man mano che invecchiano".

Per questo studio, i ricercatori hanno analizzato i dati del World Values Survey, un'indagine internazionale che ha monitorato valori e opinioni delle persone in tutto il mondo. Nel fare questo, hanno comparato un totale di 147.118 risposte ottenute da persone tra i 15 e i 99 anni, il 52% dei quali donne, su un totale di 77 Paesi.

Ai partecipanti è anche stata chiesta la loro propensione nella vita quotidiana ad attività avventurose e rischiose su una scala che andava da 1 a 6.

In ulteriori lavori, i ricercatori stanno usando dati longitudinali dal German Socio-Economic Panel (Soep). L'obiettivo è monitorare i cambiamenti nella propensione al rischio nei diversi ambiti della vita in un arco di tempo fino a 10 anni.

"Questo sarà il primo studio su adulti di tutte le età che prende in considerazione un lungo periodo di tempo, al fine di esaminare i singoli cambiamenti nella loro propensione al rischio. L'attenzione si concentra principalmente sulle aree di finanza, salute, carriera, tempo libero e vita sociale", spiega Anika Josef, prima autrice dello studio di follow-up e dottoranda al Center for Adaptive Rationality del Max Planck.

8 gennaio 2016 ADNKronos
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

Gli eccessi della Rivoluzione francese raccontati attraverso la tragedia delle sue vittime più illustri, Luigi XVI e Maria Antonietta. La cattura, la prigionia, i processi e l’esecuzione della coppia reale sotto la lama del più famoso boia di Parigi. E ancora: come si studiava, e si insegnava, nelle scuole del Cinquecento; l’ipotesi di delitto politico dietro la morte di Pablo Neruda, pochi giorni dopo il golpe di Pinochet; l’aeroporto di Tempelhof, a Berlino, quando era palcoscenico della propaganda nazista.

ABBONATI A 29,90€

Perché il denaro ci piace tanto? Gli studi spiegano che accende il nostro cervello proprio come farebbe gustare un pasticcino o innamorarsi. E ancora: la terapia genica che punta a guarire cardiopatie congenite o ereditarie; come i vigili del fuoco affinano le loro tecniche per combatte gli incendi; i trucchi della scienza per concentrarsi e studiare meglio; si studiano i neutrini nel ghiaccio per capire meglio la nostra galassia.

ABBONATI A 31,90€
Follow us